Ma per fortuna è una notte di luna. Trilogia pucciniana con delitto
- Autore: Cristina Preti
- Genere: Raccolte di racconti
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2012
Trittico di storie calate nella magica dimensione dell’opera lirica con sottofondo il Festival Pucciniano di Torre del Lago.
Cristina Preti propone tre diversi racconti, che però si intrecciano, si intersecano, si inseguono tra loro all’interno di un delitto dall’epilogo sorprendente.
Il primo racconto porta in scena – in tutti i sensi – l’amore e gli screzi tra due giovani cantanti: Enrico, corista fiorentino un po’ indolente, e Silvana, talentuosa, ambiziosa soprano, entrambi impegnati nella Boheme. Tra loro si arriverà ad una rottura per futili motivi, tipiche incomprensioni da fidanzatini, a cui Enrico cercherà di rimediare attraverso una fantasiosa trovata, che tutte le donne vorrebbero vedersi tributare dal proprio uomo almeno una volta nella vita.
La seconda storia si sviluppa nel corso della rappresentazione della Madama Butterfly, e vede come protagonisti il direttore d’orchestra Gemignani e la stella, affascinante, ermetica e capricciosa cantante giapponese Noriko Ishikawa, in un rapporto indefinibile, controverso, enigmatico.
L’ultimo ciak di questa accativante trilogia vede il baritono Gianmarco Sala morire assassinato sul palcoscenico del Festival durante la prima della Tosca. Ad occuparsi del clamoroso quanto intricato giallo sarà il commissario Magro, della questura di Viareggio.
Le trame vengono tessute, sviluppate e avvilupate in un ordito di grande abilità narrativa, eleganza di scrittura, e – aggiungiamo - competenza dato che l’autrice, da molti anni, è anche una corista del Festival Pucciniano.
Lo stile sciolto e morbido, già mostrato nel primo romanzo La donna che morì bevendo caffè, pubblicato sempre da Eclissi e vincitore nel 2011 del Premio “Lo scrittore toscano dell’anno”, mette a proprio agio anche il lettore poco o per niente appassionato di opera lirica. Anzi, forse il digiuno di conoscenze permette di saper cogliere meglio, durante la lettura, tutte le umane passioni fatte di gelosie, meschinità, incomprensioni, bizzarrie, follie, bizze, tipiche di quegli affollati backstage, frequentati da artisti e addetti ai lavori, ben rese dalla Preti.
Fra i personaggi che ruotano intorno al circuito operisitico, spicca per fascino, carisma e mistero quello di Noriko Ishikawa: l’autrice ha ideato una figura sublime, sensuale, irresistibile, fatale, perfetta quintessenza poetica e incantevole di Cio-Cio-San, “dall’imperioso vibrato sopranile che la caratterizzava nel canto”. La Ishikawa è una presenza seducente di cui ogni uomo non può non innamorarsi.
Cristina Preti possiede una ricca vena creativa da sfruttare - soprattutto di giallista e nulla da invidiare ai più famosi scrittori del genere in voga oggi -, con in più quello squisito tocco di cultura musicale, lirica e classica, da rendere particolarmente raffinati, suggestivi e singolari i suoi racconti.
Dopo aver letto il libro, se avrete occasione di assistere a una Boheme, a una Madama Butterfly, oppure ad una Tosca, sarà molto difficile non pensare di getto agli amori, ai desideri, alle ambizioni, alle fragilità dei protagonisti di questa trilogia, alle sue impenetrabili, imperscrutabili e crepuscolari ambientazioni.
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