Mai guardarsi indietro di Margaret Storm Jameson

Fazi pubblica, nella collana “Le strade”, per la prima volta in Italia Mai guardarsi indietro (2021, titolo originale None Turn Back, traduzione di Velia Februari), terzo capitolo dopo Company Parade (Fazi, 2019), e Amore a prima vista (Fazi, 2020) della trilogia “Lo specchio nel buio”. Il romanzo è stato pubblicato per la prima volta nel 1936 dalla giornalista e autrice inglese Margaret Storm Jameson (1891-1986), prima donna a laurearsi in inglese all’università di Leeds, a ricevere una borsa di studio per una tesi post-laurea sempre a Leeds, e a diventare presidente della British Section of International Pen.

“Hervey si svegliò di buon’ora al pensiero di essere so­la in casa con il figlio addormentato. Giacque immobile in una delle stanze distanti dalla strada e circondata dalla quiete degli alberi”.

Erano i primi di maggio del 1926 e una dura prova attendeva Hervey Russell, giunta al suo secondo matrimonio con Nicholas Roxby, e un figlio, il piccolo Richard. A quell’ora Richard dormiva ancora, il marito di Hervey era già uscito ed era bello scendere al piano di sotto, prepararsi il tè in cucina e berlo mentre leggeva. Non esisteva per Hervey piacere più grande al mondo che bere tè e leggere, alle sei di un bel mattino di primavera, da sola in casa. Anzi, ancora meglio, con il figlio al sicuro che dormiva al piano di sopra.

Dando un’occhiata al calendario, Hervey aveva visto che mancavano solo sei giorni a una data fatidica. Tra sei giorni Hervey, trentadue anni, sarebbe stata operata per farsi asportare un tumore all’utero. Del resto erano otto anni che la donna era tormentata da un forte dolore all’addome. Il responso della paziente dottoressa che l’aveva visitata era la conferma di ciò che il suo corpo sapeva già da tempo, senza mai trovare il momento giusto per informare la mente. Hervey aveva sognato che una lama le affondava nell’addome senza provare dolore e neppure serbarne un ricordo cosciente. Aveva paura, ma si vergognava a lasciarlo trapelare da­vanti alla dottoressa.
Eppure Hervey Russell nella sua esistenza aveva dato prova di essere una giovane donna coraggiosa, fiera, indipendente. Adesso, senza mai guardarsi indietro, era arrivato il momento più difficile dell’esistenza di Hervey Russell: superare tutto e confidare in giorni migliori.
Nel frattempo a Londra lo sciopero generale proseguiva implacabile e i manifestanti “sfilava­no sui marciapiedi, a bordo di camioncini e automobili private, o pedalavano sorridenti come acrobati del circo”.

In Mai guardarsi indietro una nuova, grande sfida attende la guerriera Hervey, e la sua creatrice, già suffragetta e femminista, descrive con maestria le tante battaglie della sua eroina, che quasi un secolo dopo sono ancora le stesse battaglie delle donne del Terzo Millennio. Ecco per quale motivo la trilogia “Lo specchio nel buio” può essere considerata come una saga manifesto dell’emancipazione femminile.