Torna nella prestigiosa cornice romana di Palazzo Merulana una delle iniziative più apprezzate dagli amanti della letteratura: i reading a cura de La setta dei poeti estinti, quest’anno inclusi nel programma più vasto del Festival di promozione della lettura ed editoria Topic & Distopic .
Dopo la chiusura imposta dall’emergenza pandemica, i vari lockdown localizzati e i distanziamenti a scopo precauzionale, ecco che la Cultura rinasce, come testimoniano una sala affollata e oltre settanta persone riunite nel nome della Poesia.
L’evento a cura de La setta dei poeti estinti
La serata di letture “Majakovskij, Achmatova e i poeti russi” è andata sold out, sfidando ogni pronostico, persino la pioggia battente che nella serata di ieri ha travolto la Capitale tramutando le strade in fiumi d’acqua.
A curare le letture: Emilio Fabio Torsello, giornalista e ideatore del progetto letterario La setta dei poeti estinti, e Mara Sabia, docente, poetessa e attrice.
"La Poesia ci affratella tutti e questa ne è la prova"
ha esordito Emilio Fabio Torsello in apertura del reading, ringraziando i partecipanti per aver aderito all’iniziativa. A questa frase di rito si aggiunge, inaspettata, una toccante riflessione:
"Essere qui stasera è molto importante. Il ritorno degli eventi in presenza segna una rinascita per il mondo culturale. E anche per me, che proprio un anno fa guarivo dal Covid".
Scatta immediato il collegamento con le letture della serata:
"I poeti russi che vi leggeremo stasera hanno affrontato mille difficoltà, mille ostacoli: la guerra e il più delle volte anche la pena dell’esilio. Ma attraverso la poesia ci dimostrano che grazie alla Parola è possibile affrontare la vita."
Inizia quindi nel nome della resilienza questo atteso ritorno dei reading in presenza: ecco che la poesia risuona con ancora maggior forza evocativa, ci trascina in un viaggio capace di sfidare i limiti spazio-temporali e farci così rivivere i sentimenti tumultuosi di questi uomini e queste donne che hanno vissuto gli anni irripetibili della guerra e della rivoluzione.
I poeti russi: da Esenin a Majakovskij
Le letture de La setta dei poeti estinti si aprono con il poeta russo Sergej Esenin, morto suicida a soli trent’anni il 21 dicembre 1925. Nonostante la sua breve vita, Esenin ci ha consegnato un’ampia mole di opere.
Giovane, bellissimo e tormentato, Esenin cadde in preda all’alcolismo, male dal quale nessuno poté salvarlo.
Ci ha lasciato un’intensa autobiografia poetica. Confessioni di un teppista rimane una tra le sue poesie più celebri, nella quale si definisce mostrando una certa consapevolezza del proprio talento "uno dei migliori poeti di Russia".
La sua ultima composizione fu una poesia d’addio scritta col sangue. Sergej Esenin la compose nella stessa camera d’albergo in cui si toglierà la vita:
Arrivederci, amico mio, arrivederci. Mio caro, sei nel mio cuore. Nessun dolore e nessuna tristezza dei sopraccigli.
In questa vita, morire non è una novità.
A questo struggente componimento risponderà l’amico Majakovskij con una poesia dal tono sarcastico e audace:
"Perché aumentare il numero dei suicidi, meglio aumentare la produzione d’inchiostro."
Ecco che il reading si focalizza sulla figura leggendaria di Majakovskij, il poeta russo cantore della Rivoluzione di Ottobre: dalle poesie critiche nei confronti della burocrazia russa e del partito, sino al grande amore per Lilja Brik, la donna della sua vita sposata a un altro.
Al termine della sua tumultuosa esistenza Majakovskij, che in passato aveva rimproverato all’amico il folle gesto, seguirà il destino di Esenin. Il poeta morirà suicida il 14 aprile 1930 sparandosi un colpo dritto al cuore.
Lascerà ai posteri una lettera che ricorda il congedo di Cesare Pavese:
A tutti. Se muoio, non incolpate nessuno. E, per favore, niente pettegolezzi. Il defunto non li poteva sopportare.
Le poetesse russe: Cvetaeva e Achmatova
Le letture de La setta dei poeti estinti proseguono con le più celebri poetesse russe, divenute ormai delle icone: Marina Cvetaeva e Anna Achmatova, due donne accomunate dalle nobili origini e dalle indicibili sofferenze patite nel corso della vita.
Un aneddoto curioso ci svela che le due si incontrarono un giorno e parlarono ininterrottamente per oltre ventiquattro ore, tanto si scoprirono affini e tante erano le cose che desideravano dirsi.
Questa è la bellezza dei reading de La setta dei poeti estinti, che sanno unire l’evocazione teatrale del linguaggio poetico alla curiosità pura e semplice, non didascalica, delle biografie dei poeti.
I reading si snodano così in un racconto appassionante che non solo allieta le orecchie degli ascoltatori con straordinarie interpretazioni attoriali, ma le unisce a una divulgazione puntuale di fatti storici e letterari.
Scopriamo così la drammatica biografia di Marina Cvetaeva, costretta a cedere la seconda figlia a un orfanotrofio nella speranza di salvarle la vita. La Cvetaeva cadrà nell’indigenza e morirà suicida nel 1941. In una poesia disse che voleva essere "sepolta sotto un albero di sambuco, dove le fragole sono più rosse"; ma il corpo della grande poetessa fu gettato in una fossa comune.
Di Achmatova rivive il fascino sensuale, unito allo spessore intellettuale di una donna colta che si fregiava di "aver insegnato a parlare alle donne".
Anna cambiò cognome per non infangare il nome della famiglia, disse al padre: "Io del tuo cognome non so cosa farmene". Fu l’inizio della sua fortuna in campo letterario. Pubblicò la prima opera nel 1912, le sue poesie erano brevi, caratterizzate da una sonorità vivace che piaceva alla gente.
La prima raccolta andò a ruba. La gente imparava a memoria le poesie della Achmatova e le recitava per le strade.
Nelle sue opere la Achmatova parla delle condizioni di tutto il popolo russo, sino a diventare autentica portavoce della propria patria, la Russia. Non lascerà mai il suo Paese, malgrado le condizioni difficili, malgrado la guerra, vi resterà fino alla morte avvenuta nel 1966 a causa di un attacco di cuore.
Bevo a una casa distrutta,
alla mia vita sciagurata (...)
ad un mondo crudele e rozzo,
a un Dio che non ci ha salvato.
Dopo la forte emozione suscitata dai versi della grande poetessa il reading si conclude in un travolgente scrosciare di applausi.
I prossimi reading de La setta dei poeti estinti
Gli appuntamenti di Topic & Distopic, il festival letterario di Palazzo Merulana, non finiscono qui. Sono previste altre letture dei grandi letterati del Novecento e non solo a cura de La setta dei poeti estinti.
Un ampio programma che spazia dalla saggistica alla fantascienza, con l’intento di affrontare tutte le tematiche legate all’attualità (topic) e all’universo del futuribile (distopic).
Ecco la lista dei prossimi eventi che si terranno nella cornice di Palazzo Merulana:
Mercoledì 17 novembre
- Topic Serata dedicata alla lettura di Raymond Carver
Domenica 21 novembre
- Distopic Serata di letture dedicata a Orwell e Bradbury
Domenica 16 gennaio 2022
- Distopic Serata dedicata alla lettura di Dino Buzzati
Tutti gli eventi de La setta dei poeti estinti sono fruibili dietro prenotazione sul sito di Palazzo Merulana nella sezione "Acquista biglietti".
Le tariffe sono 15 euro per l’ingresso intero; 13 euro il ridotto (under 26, Over 65, insegnanti in attività, possessori di Cartax2, possessori Lazio Youth card).
L’accesso alle sale espositive e agli eventi culturali è consentito esclusivamente ai soggetti in possesso di Green Pass nel rispetto delle normative anti-Covid vigenti.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Majakovskij, Achmatova e i poeti russi”: sold out per la serata di letture de La setta dei poeti estinti
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