Malacrianza
- Autore: Giovanni Greco
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Nutrimenti
- Anno di pubblicazione: 2012
La creanza è l’insieme di quei modi e di quelle regole che si addicono a una persona ben educata quando si rapporta con altre persone. La malacreanza indica quindi la mancanza di educazione. Creanza è anche il boccone finale di un pasto mentre in portoghese vuol dire semplicemente bambino.
Giovanni Greco gioca con i diversi significati di creanza e dei suoi derivati per dar vita in modo molto realistico e senza mezzi termini a un quadro che possa in qualche modo descrivere il mondo di quell’infanzia che non gode di nessun privilegio e che anzi obbliga chi la vive a sopravvivere giorno per giorno in condizioni che sfiorano la disumanità.
Vincitore del XXIV Premio Italo Calvino e finalista al Premio Strega 2012, Malacrianza è un viaggio attraverso l’infanzia dai tanti volti ma soprattutto quella sfruttata e deturpata, violentata e assassinata. In un intreccio di storie che si precedono e susseguono una all’altra, che si rincorrono andando avanti e indietro, vengono raccontate vite di bambini maltrattati, repressi e “violentati”, di una violenza che solo l’uomo conosce. Giovanni Greco racconta così lo sfruttamento della prostituzione minorile, la violenza tra i minori per difendersi da un mondo corrotto, il commercio illegale di organi, gli esperimenti scientifici, le istituzioni che non ammettono errori e non fanno sconti neanche ai più piccoli, su uno sfondo generale di incomprensione. Un’infanzia che dovrebbe essere sinonimo di leggerezza, sogni e “voli”, si traduce per questi malcapitati in un fardello che àncora a terra e anzi sotto terra, nella parte più infima delle fogne, che diventa pesante da portare avanti, da trasportare, da sopportare tanto che la morte è preferibile.
Un romanzo senza dubbio toccante raccontato in modo crudo, senza tanta retorica, ma con qualche punta di ironia. La narrazione è fatta generalmente in prima persona dai vari protagonisti dei racconti, in un linguaggio che si avvicina al modo di raccontare dei piccoli personaggi, con tante parole storpiate come è tipico dei bambini. Racconti che sembrano scollegati ma che in modo magistrale sono in qualche modo intrecciati e collegati dando vita a un quadro davvero preoccupante dell’infanzia “rubata”.
Un bel libro, un libro scomodo, un libro che forse si preferirebbe non leggere, un libro che invece è da leggere, un libro che fa aprire gli occhi, un libro che fa pensare, un libro che non ammette scuse.
Malacrianza
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E’ un libro crudo ma estremamente toccante. L’infanzia negata viene raccontata attraverso un intreccio di storie in cui i nonsense del linguaggio ricordano le ingenue storpiature della nostre interpretazioni infantili, mentre le atrocita’ subite impediscono e impietriscono le esistenze di questi piccoli adulti. Le nenie sulla buona e malacreanza legano le sventure comuni: e’ una sottile cantilena che incatena.