Mandorle amare. La saga dei Conforti
- Autore: Valentina Cebeni
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Sperling & Kupfer
- Anno di pubblicazione: 2024
Mandorle amare (Sperling & Kupfer 2024) è il primo romanzo della “Saga dei Conforti” della scrittrice romana Valentina Cebeni, tradotta in tutta Europa. Già autrice de “La saga dei Fontamara”, è amante delle storie da quando era bambina, e coltiva sin dall’adolescenza la passione per la scrittura.
“… quella notte che aveva il sapore di un nuovo inizio, di un’epoca che si chiudeva per fare spazio a qualcosa che per anni avevano solo rincorso, sussurrando il suo nome con un filo di voce per preservare intatta la sua bellezza: speranza”.
I nostri nonni e bisnonni, terminata la Seconda guerra mondiale e il nostro Paese uscito sconfitto dal sanguinoso conflitto, giovani e determinati, con ancora negli occhi le macerie prodotte da una guerra insensata, contribuirono a ricostruire la loro Patria, diventata Repubblica il 2 giugno 1946 tramite il referendum, che chiedeva di scegliere tra Monarchia o Repubblica.
Fu un lavoro immane, giacché al termine della guerra l’Italia si trovava in gravissime condizioni: era un paese distrutto, materialmente e moralmente. Ma quelle donne e uomini coraggiosi non ebbero paura, non vacillarono neanche un attimo, erano persone normali, che compirono imprese straordinarie e con la forza del proprio lavoro compirono un miracolo.
Furono donne e uomini come Achille e Cecilia Conforti, Carlo e Rosa Russo, i quali, per la gioia dei tanti golosoni di Roma, ricostruirono e riaprirono la Confetteria Conforti, fondata dal bisnonno di Achille, un posto che custodiva centinaia di storie straordinarie, alcune meravigliose e altre un po’ malinconiche, ma comunque belle. E poi i confetti sono il simbolo della gioia, dell’amore…
“La Confetteria Conforti è davvero un punto di riferimento per le persone del quartiere. È bastato spargere la voce della riapertura che si sono precipitati tutti qui, stamattina, dal fioraio di fronte alla fornaia, sino alla signora che compra i cioccolatini per i nipoti, e tutti conoscevano i Conforti e i loro confetti: incredibile!”.
E pensare che solo pochi mesi prima, una domenica di novembre del 1946, Achille, Cecilia e il piccolo Ettore si erano ritrovati di fronte alla porta sprangata della vecchia Confetteria Conforti, e della palazzina umbertina con il portone intarsiato da un noto artista piacentino del secolo scorso, l’orgoglio del nonno di Achille, rimanevano solo le pareti annerite dal fuoco delle bombe alleate, un paio di assi di legno marcio tenute insieme da qualche chiodo e una serratura erosa dalla ruggine, nient’altro. Le finestre erano state sfondate dalle esplosioni causate dai combattimenti, che nel quartiere Nomentano si erano consumati per mesi fra le forze di Kappler e i partigiani, al punto che intorno ad Achille, la moglie Cecilia e al figlio Ettore c’era un tappeto di vetri appuntiti e opachi, e nessuno era in grado di capire cosa si fosse salvato del tesoro, che la fabbrica custodiva all’interno. Nei polmoni Achille aveva trattenuto tutta la fatica del viaggio durato una vita dei suoi genitori e dei suoi nonni prima di loro, negli occhi centinaia di ricordi degli ultimi anni, che si ammassavano alle porte di un presente che non riconosceva e di cui aveva paura. Roma era ancora la sua città e quella di fronte era ancora la confetteria di famiglia, ma come lui erano delle sopravvissute.
Volti delle persone segnati da anni di barbarie, da una guerra che non aveva risparmiato nessuno, incidendo sul loro cuore generoso una ferita da consegnare alla storia.
Una volta entrato e giunto fino alla fabbrica, Achille aveva ritrovato quell’odore familiare, della miscela di zucchero caldo e mandorle e quello rotondo delle nocciole tostate in attesa di essere ricoperte di cioccolato, che col suo profumo denso e sensuale prometteva viaggi esotici nel cuore di terre selvagge.
Ora che questo Paese doveva rimettersi in piedi, che finalmente gli italiani erano liberi e diversi, magari avrebbe potuto essere il momento giusto per far nascere l’alba di un giorno nuovo.
Ancora una volta la brava autrice Valentina Cebeni, ispirandosi a fatti realmente accaduti, narra la saga di una famiglia, ottimo pretesto per rievocare il nostro recente passato.
“Dico che se non ci proviamo non lo sapremo mai”.
Mandorle amare: La saga dei Conforti
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