La parola mandrakata è ormai entrata nell’uso comune dell’italiano, ma cosa significa? I più collegano questo termine al mitico personaggio interpretato da Gigi Proietti nel film girato negli anni Settanta, dal titolo Febbre da Cavallo.
Mandrakata: ecco cosa significa
Mandrake, il protagonista indiscusso di questa commedia che alla sua uscita passò inosservata, ma che poi conobbe, negli anni Novanta un successo smisurato, utilizzava la parola Mandrakata per indicare una trovata particolarmente ingegnosa che permette di risolvere una situazione all’apparenza senza via di uscita ed è questo il significato di questa parola così curiosa e divertente.
Il termine può essere utilizzato per sostituire la parola furbata o addirittura imbroglio; ha dunque una connotazione non del tutto positiva, anche se il carattere goliardico che la contraddistingue la colora di tinte così ironiche da renderla adatta in ogni situazione.
Ma da dove deriva questo termine? Oltre al film cult sulle corse dei cavalli ci sono altre origini? Vediamo insieme quali sono e qual è la storia della parola Mandrakata.
Da dove deriva il termine Mandrakata?
Per scoprire da dove deriva il termine Mandrakata dobbiamo tornare indietro di qualche anno, precisamente al 1976, quando esce nelle sale cinematografiche quello che poi diventerà un cult della filmografia italiana, Febbre da Cavallo. La pellicola diretta da Steno e interpretato da Gigi Proietti e da Enrico Montesano, racconta le vicende pittoresche e divertenti di un gruppo improbabile di amici col vizio delle scommesse ippiche. Schiavi del gioco d’azzardo i tre escogitano ogni sorta di imbroglio per poter trovare i soldi per scommettere all’ippodromo, truffe e piani sconclusionati che il personaggio interpretato dal Gigi Proietti definisce appunto Mandrakate.
Dunque la storia e le origini di questo termine così diffuso nel dialetto romano sono indissolubilmente intrecciate con questo film che, come abbiamo già detto, al momento dell’uscita al cinema non ebbe il successo sperato, ma che poi con la messa in onda in televisione diventò un vero e proprio cult. I protagonisti e le loro avventure divennero così famose che nel 2002 si decise di girare il sequel di Febbre da Cavallo, che guarda caso ha nel titolo la parola Mandrakata.
(Immagine: dal web)
In realtà però l’invenzione di questo personaggio e di questo termine non è tutta farina del sacco degli sceneggiatori del film. Il soprannome Mandrake nasce dal mondo letterario, in particolare quello dei fumetti. Infatti si ispira al mago ideato da Lee Falk, fumettista statunitense noto al grande pubblico per i suoi lavori tra cui Mandrake il mago e disegnato da Phil Davis. Questo fumetto divenne celebre negli Stati Uniti a partire dagli anni Trenta e successivamente trovò i suoi estimatori anche nel nostro Paese.
Già con questo personaggio si utilizzavano numero espressioni a lui collegate, come ad esempio il modo di dire non sono mica Mandrake, che indica appunto l’impossibilità di portare a compimento un’azione.
Fu però con Proietti che questo personaggio divenne un simbolo per il nostro Paese e che i suoi modi di dire entrarono nella nostra cultura.
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Il nome di Madrake deriva dalla mandragora, pianta ritenuta magica nel Medioevo e che dà il nome a La mandragola, commedia di Niccolò Machiavelli. La mandrakata degli sceneggiatori di Febbre da Cavallo e poi del sequel La mandrakata che hanno dato in bocca al sublime Gigi Proietti questa battuta si sono rifatti a detti popolari derivati dal fumetto americano e quindi in qualche modo hanno dato nuova vita allo spirito popolare e comico della Commedia dell’Arte che tra Cinquecento e Seicento divertiva tutta L’Europa.