Mangia la foglia di Bart Moeyaert

Tradotto dal nederlandese da Laura Pignatti, questo piccolo volume, scritto da Bart Moeyaert, della collana “Leggimi”, che la Sinnos sta pubblicando per spingere alla lettura bambini di scuola primaria, ha un titolo italiano che è una forma idiomatica riconoscibilissima: mangiare la foglia nel libro diviene un vero atto, che la piccola Stina compie per rispondere all’atto di bullismo che sta compiendo sul suo corpo esile il cugino Magnus.

La storia comincia durante una festa di famiglia per la nascita della sorellina di Anna: ci sono i genitori, gli zii, mentre i tre bambini mangiano su un tavolo separato. Fra gli adulti sorge un improvviso violento litigio, tanto che gli zii Betta e Jan trascinano via la figlia Stina e per molto tempo le famiglie non si incontrano. Magnus e Anna invece diventano inseparabili, giocano a far famiglia, fingono si sposarsi e di mettere su casa insieme. In seguito alla morte della madre della zia Betta, i gruppi si ritrovano per il funerale.
Stina è sempre più pallida, magra, perché la sua è una famiglia vegetariana; per Magnus invece la bistecca al sangue è quasi una necessità e quando i ragazzini si ritrovano a giocare insieme, lontani dagli occhi degli adulti, Magnus comincia scherzando un gioco che avrà serie conseguenze. Fingendo che le foglie secche del prato siano delle bistecche di carne succulenta, Magnus esorta la ragazzina a mangiarle e lei non solo obbedisce me comincia a masticare le foglie e ad inghiottirle rischiando di avvelenarsi ed è proprio questa la sua intenzione.

Lieto fine, ovviamente, ma l’idea di usare un modo di dire che implica la precompressione di un fatto per raccontare un contrasto violento tra adulti che si riverbera sui comportamenti dei loro figli è una bella intuizione narrativa. Illustrazioni coloratissime di Alice Piaggio, che mette in scena soprattutto tavole apparecchiate, per alludere al tema del cibo, troppo o troppo poco, carnivoro o vegetariano, sempre più spesso una sorta di ossessione se non causa di disturbo alimentare. Una storia originale, apparentemente semplice, ma piena di implicazioni nei rapporti tra grandi e piccoli, nelle pulsioni che possono portare alla violenza, nei problemi psicologici dei preadolescenti ingenerati troppo spesso da modelli di adulti poco responsabili. Attenzione alle prese in giro che diventano veri e propri atti di micro bullismo, ci dice l’autore. E i piccoli lettori opportunamente guidati potranno facilmente confrontarsi con questi personaggi.