Mar dulce. Acqua, amore, morte
- Autore: Stefano Fantelli
- Genere: Raccolte di racconti
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2016
Sesso e Morte sono fatti l’uno per l’altra. Vanno a braccetto tra le pagine dei libri. Che ci crediate o no, ci vanno da sempre, da molto prima che Sigmund Freud ne aulicizzasse il significato al lume tutelare di Eros e Thanatos. Se a Sesso & Morte aggiungete anche Cibo, il menù letterario è bello che servito. In infinite declinazioni nere, traslate, meta-romanzesche, vagamente disturbanti: può piacere o non piacere, ma il fatto è questo, e questa è la storia di un racconto che parla senza dubbio questa lingua. La lingua dell’estasi e dell’ossessione.
Il racconto occupa un ampio quarto dell’antologia horror “Mar dulce. Acqua, amore, morte” (Cut Up Publishing, 2016), si intitola La ballata di Ballard e Sandrine (vincitore del Bram Stoker Award, è tradotto per la prima volta in italiano da Daniele Bonfanti) e va segnalato per il doppio crinale erotico-tanatologico su cui si regge. Un racconto d’autore, nello specifico sui generis, dicotomico, elegante quanto crudele. Una short story dove amore e morte (appunto), piacere e dolore, magnificenza e orrore, visibile e invisibile collidono e coincidono, intrecciati in una partitura inquietante/ammaliante senza tregua. Restituisce il tratto tipico – ricercato, letterario – di Peter Straub, nume tutelare di storie fantasmatiche e ambientazioni borderline (vedi “Il talismano”, scritto con sua maestà Stephen King). L’accenno alla vicenda, spero possa bastare a farsi un’idea delle stratificazioni implicite al racconto. In poche parole: Ballard e Sandrine navigano senza requie. Non fanno altro da venticinque anni, a parte copulare. Amanti certamente perduti, malgrado una solida differenza di età, attraversano il Rio delle Amazzoni a bordo di uno yacht (un vascello fantasma aggiornato alla sua stessa leggenda?) e non fanno altro che muoversi per il fiume. Fuori testo viene da interrogarsi sul perché del reiterato moto a luogo. Se per condanna. Curiosità. Desiderio speculativo. Senso del meraviglioso. Destino. Stato di necessità. Per andare incontro all’incontro fatale.
Ma ciò che forse più conta è il senso di perturbamento che si avverte a ogni pagina: il racconto è ipnotico, sghembo, malsano. Sbircia attraverso focus visibili e invisibili (ignoti e conosciuti), dai piani obliqui della stupefazione e del terrifico, a un passo dal suggerito come dalla trovata clamorosa. Da leggere e rileggere. Completano la raccolta, i racconti di tre esponenti dello splatterpunk made in Italy: Caleb Battiago (alias Alessandro Manzetti, Midnight baby), Paolo Di Orazio (Il padre della bambola) e Stefano Fantelli (Die romantic).
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