Marea Tossica di Michele Catozzi

Marea Tossica (TEA, 2019) di Michele Catozzi è il terzo romanzo della serie del commissario Aldani, dopo Acqua morta e Laguna nera.
Aldani, ormai trasferitosi a Mestre con la famiglia, si trova a indagare su un caso che lo tocca da un punto di vista molto personale e che lo turba nel profondo, ma che alla fine gli permette di dire:

“I fantasmi del passato se ne sono andati per sempre.”

Oltre ai consueti personaggi, appaiono in questo romanzo il sostituto procuratore Luisa Privieri e, inizialmente alla sezione Furti, l’ispettore Borella. Fondamentale la collaborazione del medico legale Basenti e del capo della Scientifica Doria.
Un cadavere ritrovato al Petrolchimico di Marghera è il punto di partenza della vicenda.
Un giallo che è in fondo un pretesto per parlare di fatti reali.

Come dice la nota dell’autore alla fine del volume:

“La storia del Petrolchimico e di Porto Marghera, la disposizione degli impianti all’interno dello stabilimento, la geografia stessa di quell’area industriale […] è tutto veritiero”.

Una storia che ha la forma e l’attrattiva di un romanzo, ma le basi solide di un saggio.

“Il noir è una buona scusa per indagare la realtà, perché scrivere saggi sarebbe molto meno divertente.”

aveva spiegato Michele Catozzi in occasione dell’uscita in edicola di Acqua Morta per la collana Italia noir di Repubblica all’inizio del 2017.

La precisione e l’approfondimento delle vicende rivelano l’accurato lavoro di documentazione, perché, prima ancora che per il commissario Aldani, proprio per l’autore:

“Questa è la storia di un’ossessione”.

Un’ossessione che ha prodotto un grande risultato.
Come ha detto Gianfranco Bettin (uno dei maggiori esperti sull’argomento trattato, e autore di Cracking) alla presentazione tenutasi alla fine di ottobre del 2019 alla libreria Ubik di Mestre, in occasione dell’uscita del libro:

“La scrittura di Catozzi è una scrittura generosa, che dà molto e che dice molto”.