Marguerite
- Autore: Sandra Petrignani
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Neri Pozza
- Anno di pubblicazione: 2014
Nel centenario della nascita di Marguerite Duras, esce questo libro prezioso, scritto benissimo da una scrittrice italiana completamente innamorata del percorso artistico ed esistenziale di Marguerite.
Perdersi nel mondo di Marguerite: o la si ama o la si detesta. Il successo editoriale de L’amante fu colossale: forse non fu nemmeno il suo miglior libro, ma tutti sapevano chi fosse, tra lettori e critici letterari.
I genitori di Marguerite, Henri e Marie Donnadieu, erano una coppia non molto felice, col padre che muore a soli cinquanta anni e una madre amatissima, forte, che fece fortuna in Indocina con la sua capacità imprenditoriale e uno spirito fermissimo. I suoi figli presero pochissimo del suo carattere. Il primo figlio maschio, Pierre, si rivelò un fannullone donnaiolo, che amava giocare a carte, rimanendo più volte senza un soldo e da grande, in Francia, fu aiutato economicamente dalla sorella. L’altro fratello, Paulo, era invece più tranquillo.
Margot o Nené, così chiamata, era bassina, ma bella, con un viso sognante sempre con le labbra colorate di un rossetto sangue, innamorata dell’amore e dagli uomini belli e aitanti.
Sandra Petrignani racconta molte delle sue avventure erotiche: Marguerite era una donna cui piaceva fare l’amore, anche quando non era riamata, un bisogno che le veniva dal terrore di restare sola.
Duras divenne poi femminista e comunista, tanto che volle sempre tenere segreta l’immensa ricchezza che sua madre Marie aveva accumulato. Le piaceva fare la povera, la comunarda, poi divenne una convinta partigiana dello Stato di Israele, quasi fosse un’ebrea, soprattutto perché ricordava come il marito, Robert Antelme, aveva passato un periodo nei campi di concentramento tedeschi, senza essere ebreo, ma solo partigiano. Divorziati, Antelme non sopportava che Marguerite facesse l’ebrea, perché lei era ridondante e eccessiva. Ricordiamo che Antelme ha scritto un libro sui campi di sterminio nazisti, La specie umana, che consiglio di leggere, bello quanto Se questo è un uomo di Primo Levi.
Marguerite Duras fece anche cinema, fu sceneggiatrice di Hiroshima Mon Amour di Alain Resnais con cui poi litigò e trovò orribile il film L’amante di Annaud, che era commerciale e sentimentale, fatto per un pubblico medio, di cui la scrittrice aveva orrore. Si consolò del racconto nel film fatto dalla sua amica e grande attrice, Jeanne Moreau.
Il libro di Sandra Petrignani è fitto, fitto di episodi, di persone, di litigi, di amanti.
La vecchiaia per la scrittrice fu un calvario, si mise con un giovane uomo depresso, che adescava adolescenti nei pisciatoi parigini, un bisessuale che divenne suo amante, fratello, confidente, che gli faceva da ufficio stampa, da compilatore delle sue parole per un ultimo libro dal titolo C’est tout. I due bevevano tantissimo, troppo. La Duras aveva bisogno di sei litri di vino rosso al giorno. Sandra Petrignani ci racconta delle cliniche in cui la scrittrice andava per disintossicarsi, ma senza diventare morbosa. Noi possiamo solo immaginare questa donna unica, capricciosa, eccessiva nell’erotismo, poco altruista e disperata.
Pubblicata da Neri Pozza nel 2014, Marguerite è una bellissima biografia romanzata, da leggere.
Marguerite
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