Suppongo che i veri appassionati di Agatha Christie siano perfettamente al corrente del fatto che la "regina del crimine" si sia presa lo spazio e il piacere di scrivere anche "novels", romanzi d’amore.
Dai gialli ai romanzi d’amore: da Agatha Christie a Mary Westmacott
Intorno al 1930, Agatha Christie adottò lo pseudonimo di Mary Westmacott per firmare 6 splendidi romanzi, assolutamente al di fuori del genere da lei magistralmente frequentato.
Anche in queste opere si sente immediatamente la mano di un grande maestro e la capacità speciale di immedesimarsi nei propri personaggi e nel farli vivere.
E’ proprio la sua acuta osservazione delle ambizioni e dei conflitti con i quali si confrontano le persone che rende questi romanzi ancora attuali e piacevoli da leggere.
Sono stati scritti semplicemente per "divertimento": Agatha Christie scrisse, nella sua autobiografia, che "voleva fare qualcosa che non fosse proprio il suo lavoro"; disse di aver scritto il primo romanzo con un "leggero senso di colpa" e ne fu estremamente soddisfatta.
Fu nel 1949 che la Christie rivelò di essere Mary Westmacott, ma questo non le impedì di pubblicare ulteriori romanzi con lo stesso pseudonimo e questa è chiaramente la conferma della bravura di questa grande scrittrice.
I sei romanzi di Mary Westmacott nel dettaglio
- Il primo romanzo di questa serie ad essere pubblicato, proprio nel 1930, è "Giant’s Bread" (Il pane del gigante, tradotto anche come Passione d’altri tempi). Il protagonista è un musicista talmente brillante da rasentare il genio: l’idilliaca giovinezza da lui trascorsa non lo mette in grado di affrontare la dura realtà che lo aspetta e il progetto di scrivere l’opera della sua vita si scontra con la sua famiglia e le due donne che maggiormente gli sono vicine.
- Il secondo, dal titolo "Unfinished Portrait" (Ritratto incompiuto), è del 1934. Dopo aver perso le tre persone da lei maggiormente amate, la madre, il marito e la figlia, la protagonista si trova sull’orlo del suicidio, quando, in un’isola esotica, incontra un ritrattista di successo e durante un’intera lunga notte si rivelerà a questo sconosciuto, raccontando il suo timore di sperare in una seconda opportunità di felicità e l’angoscia di vivere sola. Che cosa succederà il giorno dopo?
- Nel 1944, Mary Westmacott pubblicò "Absent in Spring" (Il deserto del cuore). Dopo essere stata in visita alla figlia che si trova in Iraq con il marito, la protagonista, al rientro in Inghilterra, perde la coincidenza con il suo treno e si trova a dover aspettare l’arrivo del treno successivo, unica ospite di una sperduta stazione sul confine turco. Immersa in una lancinante chiarità sotto il sole implacabile del deserto, per la prima volta la donna - una tipica rappresentante dell’alta borghesia inglese - si trova a confrontarsi con se stessa, prendendo in esame con crescente angoscia il proprio vissuto, le proprie priorità e gli infiniti errori da lei commessi. In una sorta di rivelazione, si rende conto di aver vissuto una vita totalmente fittizia, chiudendo gli occhi davanti alle verità che non le piacevano o a quelle che potevano farle male, preservando il suo piccolo mondo ed il suo arido animo egoista. Al rientro a casa, in un magistrale capitolo, la donna oscilla fra la possibilità di riscatto e la scelta di dimenticare la verità sconvolgente appena intravista: che cosa sceglierà?
- Nel 1947, sempre dietro pseudonimo, la Christie scrisse "The Rose and the Yew Tree" (La rosa e il tasso). La protagonista, bella, ricca e di estrazione aristocratica, dovrebbe sposare il cugino, al ritorno dalla guerra: ma un rude eroe di guerra appare nella sua vita e tutto viene messo in discussione, perché per lei significherebbe rinunciare ai suoi sogni di sicurezza ed alla sua quieta rispettabile esistenza, mentre per lui significherebbe distruggere le sue possibilità di carriera e abbandonare le sue ambizioni.
- E’ del 1952 il romanzo "A daughter’s a daughter" (Una figlia per sempre). La protagonista è innamorata e desidera sposare l’uomo che la ricambia e spera che la figlia sia felice per lei, ma non è così: la ragazza non riesce a rendersi conto che la madre può ancora vivere questa stagione d’amore e la osteggia in tutti i modi. Sentimenti aspri di rabbia e di gelosia corrodono il loro rapporto portandole ad un allontanamento progressivo. Sarà dunque questo il loro destino, dovranno odiarsi per sempre?
- L’ultimo dei grandi romanzi d’amore è del 1956, dal titolo "The Burden" (che potremmo tradurre con "Il fardello"), finora inedito in Italia. E’ la storia di due sorelle e del tormentato rapporto della maggiore, che si impegna con tutta l’anima a proteggere e sostenere la minore, senza rendersi conto che l’amore non è mai a senso unico e questo "fardello" produrrà drammatici risultati per entrambe.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Mary Westmacott alias Agatha Christie
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Ma perché parlare dei grandi romanzi scritti da Dame Christie con lo pseudonimo di Mary Westmacott come di romanzi d’amore? Ma li avete letti? Alcuni parlano addirittura di romanzi rosa! Sono romanzi scritti da una grande autrice, nessuno si sognerebbe di dire che Isabel Allende scrive romanzi d’amore, perché questa definizione riduttiva per la grande Agatha? Ho appena finito di leggere "Il pane del gigante" ed è un romanzo meraviglioso, un grande affresco storico e di costume, con dei personaggi ancora modernissimi e psicologicamente perfetti.