Matilda un’ora indietro di Marie-Christophe Ruata-Arn

Scrivere romanzi per adolescenti/young adults, i confini delle cui età sono tutti da scoprire, è un’operazione alquanto complessa che prevede una buona consuetudine con i modi di pensare, di atteggiarsi, di divertirsi, di quei ragazzi tra i dodici e i quindici anni, direi, dalla scuola media ai primi anni delle superiori. Sono proprio loro i destinatari privilegiati di un libro come Matilda. un’ora indietro di Marie-Cristophe Ruata-Arn, tradotto per Sinnos dal francese da Federico Appel, in libreria da aprile 2021.

Interessante il luogo dove si svolge la vicenda raccontata nel romanzo, la cittadina svizzera di Meyrin, nei pressi di Ginevra, località nota perché sede del CERN, il centro internazionale di fisica dove arrivano scienziati da tutto il mondo

“per creare collisioni tra gli atomi e altri strani esperimenti che solo un fisico può voler fare”

. Matilda va a scuola, è bravissima, redattrice del giornale scolastico, precisa, puntuale, attenta ai dettagli. Figlia di un poliziotto, ha un po’ il pallino per l’investigazione e si trova per caso al centro di un affaire cittadino. Si sono verificati strani e continui furti, oggetti e gioielli, tra cui un’antica spilla preziosissima, a forma di cigno, recante una strana incisione, che per ragioni sconosciute si viene a trovare proprio nella tasca di Matilda. Comincia così la lunga avventura nella quale la ragazza viene coinvolta.

Mentre fa la dog sitter, Matilda si trova a dover portare a passeggio un vecchio bassotto, Charles, che appartiene a tre eccentriche e anziane “signorine”: si tratta di Jeanne, Lili e Emma Arckenbruck, che ritengono di essere state derubate, ma che si mostrano capaci di organizzare sedute spiritiche per evocare lo spirito di un severo zio che le guarda da un inquietante ritratto. Anche Matilda finirà nella casa misteriosa delle tre ex ragazze, ora un po’ svampite, che hanno forse inventato o forse no una strana e affascinante storia. Matilda vive l’avventura sospesa tra realtà e sogno, tra la voglia di stare con i piedi per terra e rivolgersi a suo padre poliziotto, ma anche con la curiosità di guardare la vita attraverso gli occhi di una generazione alla quale apparteneva sua nonna, che le manca tanto.

L’autrice costruisce un bel personaggio, quello della ragazza curiosa e intelligente, ma anche un po’ ancora bambina, desiderosa di favole e fantasie. Il romanzo procede spedito verso un finale molto “razionale”, perché tutto poi finisce nel modo migliore... perché c’è l’ora legale in Europa!

La vita quotidiana di Matilda, uguale a quella di tutte le ragazze della sua età, casa, scuola, amici, doveri e impegni viene sovvertita dalla strana avventura, quella che forse tante sognano di vivere, raccontata dall’autrice con efficacia e leggerezza.

Matilda un’ora indietro, come tutti i libri pubblicati da Sinnos, usa un font che permette grande facilità di lettura e dunque, oltre il fascino della storia, sarà gradito agli adolescenti che si appassionano alle “detective stories”. 34 capitoli più un epilogo, linguaggio scorrevole, ottima la traduzione italiana, libro consigliato anche a lettrici/lettori più “pigri”.