Maupassant di Dino Battaglia

Mi sono tornati in mente gli albi della collana Super Eroica che leggevo da ragazzo, ma soltanto per una specie di contrappasso.
Il Maupassant dei racconti sul conflitto franco-prussiano (1870) illustrati da Dino Battaglia (“Maupassant”, NPE, 2016) sono sideralmente distanti dai “mitici” volumi guerreschi della Dardo Editore. Le storie raccontate dall’antimilitarista Dino Battaglia non contemplano ardimento e nemmeno tantissimo amor di patria (vedi Due amici e, soprattutto, L’avventura di Walter Schnaffs).

Le storie per “nuvole” e disegni di Battaglia si concentrano piuttosto sulla disfatta, sui risvolti grotteschi, dolenti, vigliacchi, paradossali, comuni, della guerra. Piccole e grandi vicende qualsiasi che attraversano accidenti ed episodi qualsiasi, seppure al cospetto della Grande Storia. Attraverso un tratto chiaroscurale elegante, attiguo alla matrice letteraria maupassantiana – lo sguardo di Battaglia arriva a statuti persino di dolenza, se non di complicità coi personaggi che attraversano le sue tavole (originariamente apparse su Linus nel 1977). Che indossino o meno la divisa, che si ammantino di azioni minime di rivalsa (Mamma Sauvage) o di pusillanimità. (Saint Antoine) nei loro confronti non c’è giudizio definitivo, né partigianeria. Gli anti-eroi battagliani sono tratteggiati attraverso l’occhio di uno spettatore perplesso, a tratti ironico (La signorina Fifì), che assume la guerra - e i suoi fieri emissari - a metafora di un mondo alla fine. Come ben sottolinea Gianni Brunoro nella sua introduzione al volume (Amore per l’Ottocento):

“E poi i militari… ritratti da un antimilitarista come Battaglia. È un mondo per il quale egli è l’illustratore ideale. Il suo apparente calligrafismo è in realtà una raffinata maniera di interpretare un momento storico già allora al tramonto e che noi, oggi, rivediamo semmai con un pizzico di romanticismo. Ma in Battaglia trapela uno scrupolo documentario di rara efficacia visuale, eppure soffuso di una specie di affettuosa ironia”.

Questo ottimo libro, curato in ogni dettaglio e di grande formato, fa il paio ideale con quello appena pubblicato su “Edgar Allan Poe”, sempre per le edizioni NPE.