Media attivi e solidali. Laboratori di comunicazione e Arti-terapie nella relazione educativa e d’aiuto
- Autore: Non disponibile
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: La meridiana
- Anno di pubblicazione: 2013
a cura di Maria Grazia Di Tullio
Come reciterebbe un famoso jingle pubblicitario del passato: i media sono tanti, milioni di milioni e - non so a voi - a me cominciano a dare la nausea o, peggio ancora, il disgusto, e non c’entra, - giuro - il tenore delle notizie spacciate e/o il fatto che sto invecchiando male. L’apparente accessibilità all’informazione ha comportato, per contrappasso, il suo svilimento contenutistico: guardiamo-parliamo-scriviamo di tutto per non guardare-parlare-scrivere di niente. Da un lato l’apoteosi della pornografia informativa (tutto rivelato nei dettagli, tutto in presa diretta, mainstream), dall’altro la pochezza ombelicale dell’info 2.0, dettata dalla popolarizzazione delle fonti (oggi anche l’ultimo dei pizzicaroli posta sul blog). Ora -assodato che per scampare all’autocrazia dei new media prima o poi me ne andrò sui monti a fare concorrenza a Mauro Corona (però io dalle parti dell’Himalaya) - vi pare cosa buona e giusta sgranare l’infinito rosario delle news quotidiane se la possibilità di incidere (sulla politica, sullo spettacolo, sulla cultura) del cittadino-spettatore medio continua a restare, nella sostanza, pari allo zero? In questa finta-democrazia planetaria le sole libertà concesseci sono quelle del desiderio (indotto) e del lamento (fine a se stesso), oltre alla pia illusione che il centro degli eventi (il cuore delle cose e delle persone) sia alla portata di un clic. Basta così, se no va a finire che mi becco pure del reazionario quando invece avrei bisogno solo di un po’ più di silenzio (voi no?).
Il pretesto di questo promemoria dal termine della notte comunicativa mi è fornito da un libro da poco uscito per le edizioni la meridiana e curato dalla psicologa della comunicazione Maria Grazia Di Tullio. “Media attivi e solidali. Laboratori di comunicazione e Arti-terapie nella relazione educativa e d’aiuto” muove proprio dal presupposto del “sentimento di impotenza” che coglie lo “spettatore globale” di fronte alle info televisive e/o consorelle mediatiche. Credo che alcune frasi della curatrice del volume illustrino benissimo l’idea di fondo:
“I laboratori qui descritti propongono una strada esattamente contraria: uscire da un atteggiamento passivo nei confronti dei media e imparare ad usarli, uscire dall’impotenza e ritrovare la creatività. E, siccome il sentimento d’impotenza si unisce quasi sempre al sentimento di paura dell’altro, così l’uso attivo dei mezzi di comunicazione è legato all’esperienza dell’ascolto dell’altro”.
Se la dott.ssa Di Tullio mi consente il paragone terra-terra, sarebbe, insomma, come una specie di cavallo di Troia: imparo a conoscere la semantica e il funzionamento di vecchi e nuovi media (teatro, cinema, televisione, radio, fumetto) e lo ritorco contro loro stessi. Meglio: ne re-indirizzo i meccanismi verso coordinate utili alla formazione di “un’umanità consapevole, unita in una rete di solidarietà”. Da qui questo libro-manifesto collettivo in cui psicologi, pedagogisti, arte-terapeuti, specialisti e attivisti della pratica sociale si cimentano con teoria e prassi della media education. Hai visto mai possa funzionare a riportare il mondo - e i media con esso - a quote più normali? (il copyright è di Franco Battiato). L’intento è nobile, il saggio accurato, la sfida – mi auguro – ancora possibile. “Media attivi e solidali” costa 20 euro ma può aiutare non poco a spalancare occhi & cuore.
Media attivi e solidali. Laboratori di comunicazione e Arti-terapie nella relazione educativa e d'aiuto
Amazon.it: 9,99 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Media attivi e solidali. Laboratori di comunicazione e Arti-terapie nella relazione educativa e d’aiuto
Lascia il tuo commento