Medici di Franco Cardini

I Medici, le loro vicende e il loro mecenatismo non hanno bisogno di presentazioni, il loro peso nella storia di Firenze è tale che chi scrive consiglia a chiunque voglia visitare il capoluogo toscano di leggere una storia essenziale della dinastia, che metta almeno in risalto gli affascinanti profili dei suoi membri più importanti. Se si deve consigliare un’opera simile, tuttavia, Medici di Franco Cardini non è forse la più adatta. E spiace dirlo, perché di solito ascoltare le conferenze dello studioso - anche non condividendo per forza tutte le sue opinioni e le sue tesi - è sempre un piacere, un’esperienza che arricchisce.
Lo scrivente si è imbattuto nel testo in questione durante un ripasso di storia generale; esso fa parte della collana “Grandi dinastie della storia”, diretta da Barbara Biscotti, ed è stato distribuito con il Corriere della Sera nel 2022, non è però tra i frutti migliori delle capacità di Cardini, che pure ha sempre ampiamente dimostrato di essere anche un ottimo divulgatore (penso ad esempio al suo valido e affascinante saggio dedicato a Giovanna d’Arco), oltre che un grande medievista.
Questo breve testo sui Medici è fornito di un albero genealogico ed è diviso in capitoli lineari e ordinati, riassume la storia della famiglia dalle origini del suo successo, con la mercatura e il cambio, da Giovanni di Bicci (1360-1429) sino all’estinzione e al conseguente passaggio del Ducato di Toscana ai Lorena, eppure non riesce ad appassionare. La narrazione è caratterizzata da chiarezza espositiva e da un rigore che garantiscono un’analisi accurata degli eventi storici, tuttavia le riflessioni mancano a tratti di una certa vivacità aggiuntiva, di un’ispirazione in più.
Il saggio è valido se si desidera rinforzare le proprie conoscenze riguardo dei momenti fondamentali della storia d’Italia, ma non ci si deve aspettare di restarne “rapiti”. Forse si può aggiungere che non avrebbe guastato l’inserimento di una cronologia in appendice e di un apparato di immagini.
Il linguaggio è accessibile a tutti, ma non sempre incisivo; mancano quelle lezioni esemplari, o intuizioni efficaci, che soventemente l’autore riesce a lanciare.
Per carità, può capitare a chiunque di essere sottotono, soprattutto se si pubblica moltissimo.
Quando si tratta di stile, ogni giudizio è soggettivo. Può anche darsi che le aspettative dello scrivente (generate dalla suggestione dell’immagine del fiorentino Cardini che affronta argomenti decisamente cari alla sua terra) fossero troppo elevate riguardo un volume concepito come semplice riassunto storico, poiché se l’obiettivo del libro era questo, può dirsi raggiunto.