Metamorfer. La gemma di Darwin di Pellegrino De Rosa

Finalmente un techno-thriller italiano in grado di competere degnamente con i colossi stranieri dello stesso genere.
“Metamorfer. La gemma di Darwin” di Pellegrino De Rosa, edito da Edizioni Simple (ISBN:978-88-6259-399-1), riesce a fondere in maniera gradevole e leggera gli inediti e appassionanti temi scientifici su cui si basa, con azione, erotismo e riflessioni umoristiche di stampo partenopeo.
La storia, ambientata nel Golfo di Napoli, ha un ritmo mozzafiato, quasi cinematografico, e si snoda attraverso una serie di colpi di scena che si susseguono in un crescendo rossiniano fino a culminare in un pirotecnico finale a sorpresa.
Ma, forse, l’aspetto più qualificante del romanzo è costituito dall’originale idea scientifica in esso suggerita: una nuova teoria evoluzionistica denominata dall’autore, che è un esperto naturalista, “plasticismo evolutivo”. Tale ipotesi mette in relazione, per la prima volta, l’evoluzionismo con il mimetismo, le menti collettive degli insetti sociali (superorganismi) e la fisica quantistica (paradigma dell’universo olografico di Bohm) e si propone di conciliare evoluzionismo e creazionismo.
In sintesi, l’autore giunge a postulare l’esistenza di una “volontà che prende forma” attraverso l’azione di presunti “campi metamorfici” e a compiere affascinanti collegamenti con le scienze e con alcuni sistemi filosofici (neoplatonismo bruniano). Tale suggestiva teoria è sia alla base delle vicende - talora rocambolesche, talora drammatiche - narrate nel romanzo, sia alla base di una vera e propria ipotesi di studio che sarà oggetto di un prossimo saggio e di alcuni articoli scientifici sull’argomento (ma già anticipate, dall’autore, a pag. 370 della pubblicazione e all’interno del testo, dove chiarisce anche le differenze del “plasticismo” rispetto al Lamarckismo, al Darwinismo e alle altre correnti di pensiero).
La complessità dell’argomento, tuttavia, non appesantisce affatto la narrazione che, anzi, scorre via fluida e leggera come l’acqua trasparente di un ruscello d’alta montagna.
L’autore, infatti, è riuscito a combinare, con sovrana leggerezza, affreschi paesaggistici, battute napoletane e leggende popolari, con azione, mistero, scienza e filosofia.
La trama è piuttosto articolata e stratificata e si sviluppa attraverso tre linee narrative principali.
In estrema sintesi il romanzo narra delle vicende e dei tormenti di una sfuggente e misteriosa creatura umanoide (creata non attraverso le tecniche di ingegneria genetica ma grazie a una fantastica apparecchiatura - la “gemma di Darwin”) e delle avvincenti avventure di un’avvenente spia e di un fosco personaggio. Ma non solo! La storia principale si intreccia con tante altre storie: quella di un simpatico fotoreporter, donnaiolo incallito; quella di una misteriosa e vecchia zingara napoletana; quella di un gruppo di “femminielli” e di un nostalgico boss della camorra, e di tanti e tanti altri personaggi, più o meno secondari, ma tutti descritti con cura e pathos. E, sullo sfondo, Napoli, i suoi vicoli, i suoi odori, le sue leggende e i suoi coloratissimi personaggi.