Metti via quel cellulare
- Autore: Aldo Cazzullo
- Genere: Storie vere
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2017
Il giornalista del Corriere della Sera, che ha scritto già diversi libri, la mette giù dura. In “Metti via quel cellulare. Un papà. Due figli. Una rivoluzione” si chiede se lo smartphone sia un oggetto utile, necessario, che accresce anche le conoscenze degli utenti, o per l’uso che se ne fa, uno strumento di rincoglionimento di massa, soprattutto per quanto riguarda i social network, ovvero Facebook, Twitter e Instagram.
Aldo Cazzullo lo vede come una forma di narcisismo di massa, soprattutto trova di cattivo gusto i milioni di followers che hanno alcune celebrità americane fortunatamente non troppo conosciute in Italia. Kim Kardashian e l’intera sua famiglia, ad esempio, che fanno un reality permanente su loro stessi e pubblicano foto un po’ osé. La Kardashian senior ha più di cento milioni di followers.
La replica fatta dai figli al giornalista è più o men questa: non seguiamo le vicende della famiglia di Kim Kardashian, ma la satira che si fa su di essa, ridiamo del loro successo effimero, basato sul nulla. Ma chi crede a quello roba, invece? Come definirli? Dei cretini, dediti al cretinismo di massa.
A tal proposito Aldo Cazzullo parla di una conferenza tenuta ai giovani di un liceo romano qualche giorno prima della maturità. Si era sentito dire che Stalin era un uomo cattivo e poco altro, forse viveva in Transilvania, era un vampiro dunque, ma c’è di peggio: nessuno studente sapeva cosa fossero le Fosse Ardeatine, non avevano azzardato nemmeno una stupidata come risposta, forse perché, in qualche recesso delle memoria, erano almeno vagamente consapevoli che doveva esser stato un fatto terribile.
I figli di Aldo Cazzullo però non demordono, c’è una intera biblioteca di classici da scaricare in PDF e nello smartphone non manca la memoria. I due ragazzi hanno letto addirittura Jane Austen e, dal momento che il padre non parla mai di “Orgoglio e pregiudizio”, lo scrivono proprio nel libro. Cazzullo senior deve deporre le armi e dire di non aver letto Jane Austen o, almeno, di non aver letto “Orgoglio e pregiudizio”.
Questa ammissione, anzi, gli brucia, gli dà fastidio e rincara la dose:
“Diciamo che sul web voi mettete in comune il piacere di fantasticare, di vivere dentro i romanzi, di farne vivere i personaggi; che per noi era una esperienza strettamente intima, privata e personale. Ma sempre sul web state. Mai all’opera, quasi mai al cinema, mai a teatro”.
Aldo Cazzullo si lamenta anche del fatto che si leggano sempre meno quotidiani, i figli lo azzerano dicendo che hanno fatto abbonamenti online anche al New York Times.
Su una cosa sono d’accordo: la pioggia di tweet di Donald Trump prima delle elezioni lo ha fatto vincere?
Una rivoluzione mai vista, Internet, in mano a quattro cretini?
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