Mezzanotte alla Libreria delle Grandi Idee
- Autore: Matthew Sullivan
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: TEA
- Anno di pubblicazione: 2019
L’invasione di titoli che abbinano parole chiave capaci di evocare con facilità certi ambienti e atmosfere – libreria, biblioteca, libri, lettore… mistero, magia, meraviglia, segreto… - mi ha reso particolarmente sospettoso sulla genuinità di questi parti editoriali. Semplice scelta commerciale o sincera ispirazione?
Prendendo in mano Mezzanotte alla Libreria delle Grandi Idee (TEA libri, 2019, trad. di Luca Bernardi) l’opera prima di Matthew Sullivan, anche se il suo curriculum vantava l’aver lavorato a lungo in una libreria e l’insegnamento di letteratura e cinema, mi ero fatto parecchi preconcetti. Il titolo poi sembrava più fare riferimento a un simposio di intellettuali che ad atmosfere thriller.
La libreria del titolo originale - Bright Ideas – è frutto di un gioco di parole che si perde nella traduzione italiana. “Idee Brillanti” è riferito al fatto che prima della libreria i vecchi locali ospitavano uno stabilimento per la produzione di lampadine.
Come buona tradizione di quei gialli che vogliono inchiodare fin da subito lo spettatore alla sedia, passano poche pagine e abbiamo già il primo morto (ammazzato?), impiccato per la precisione. Non abbiamo il tempo per riprenderci dalla sorpresa e già ecco che si sommano altri interrogativi.
Joey, così si chiama il ragazzo morto, ha nella tasca dei pantaloni una foto che appartiene alla gioventù della proprietaria, Lydia. Come l’ha avuta? Cosa significa?
Come se non bastasse, qualche giorno dopo si presenta alla libreria la proprietaria dell’appartamento di Joey, che nelle sue ultime volontà aveva indicato Lydia come sua erede.
Il lascito in verità non comprende altro che cassa per latte ricolma di libri. Ma qui si cela un altro enigma. Joey ha ritagliato e rimosso dei rettangoli di testo dalle pagine. Si tratta di un vero e proprio cifrario il cui fine è quello di inviare a Lydia dei messaggi anche dopo morto.
Il carattere e la psicologia della libraia, che come tanti lettori usa i libri per nascondersi e fuggire dalla realtà, sono molto ben definiti.
La costruzione del thriller è classica, con la fase investigativa che si alterna a dei flashback che pian piano mettono a fuoco un terribile passato. Alla fine, tutto si congiunge col presente.
Un intreccio avvincente. Vedremo cosa saprà fare Sullivan con la sua opera seconda.
Mezzanotte alla Libreria delle Grandi Idee
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