Mi chiamo Irma Voth
- Autore: Miriam Toews
- Casa editrice: Marcos y Marcos
- Anno di pubblicazione: 2012
Proposto da Marcos y Marcos nel 2012, “Mi chiamo Irma Voth” della ormai nota scrittrice canadese Miriam Toews è un romanzo originale e innovativo per l’ambientazione e per la qualità della scrittura.
La giovane autrice proviene da una comunità Mennonita di Manitoba, ma il libro, in parte autobiografico, racconta la vita della comunità stabilitasi nel deserto messicano dopo la fuga precipitosa dal Canada, in seguito alla morte misteriosa della sorella maggiore della protagonista, Katie.
Il romanzo parte dal racconto in prima persona di Irma, la giovane donna vittima di un padre violento e possessivo, sposata ad un messicano, Jorge, che si rivela un pessimo marito, tanto che abbandona la sposa dopo pochi mesi di convivenza. Irma Voth, che parla inglese, messicano e basso tedesco, è quasi un’apolide, come del resto sua sorella minore, Aggie, ed è insofferente del clima chiuso e claustrofobico nel quale sua madre e i suoi fratellini sono costretti dalle rigide consuetudini della loro comunità religiosa. Quando nel deserto fisico e affettivo di Irma giunge una troupe cinematografica che allontana Irma dalla sua vita di contadina per proporle di fare da interprete all’attrice tedesca Marijke, tutto cambia nella testa della ragazza e si schiudono per lei prospettive insospettate. Insieme alla sorella appena tredicenne e alla neonata, Ximena, che la loro madre ha appena partorito e che affida alle sorelle maggiori per sottrarla ad una vita impossibile, l’improbabile terzetto si avventura in città. Raggiunta la capitale riescono a trovare ospitalità e lavoro, svezzano la neonata, cominciano una vera vita indipendente. Aggie torna a scuola per poi cimentarsi nella pittura, che libera la sua fantasia e creatività, mentre Irma riesce finalmente a fare i conti con il suo passato e a scoprire di essere innocente della morte di sua sorella Katie.
Un romanzo fantasioso e realistico ad un tempo, con puntate di grande emotività e di grande comicità, con una scrittura colorata e incisiva, ricca di dialoghi rapidi e talvolta improbabili, pieni di domande senza risposta, di affermazioni impreviste, di interrogativi che hanno a che fare con la vita di tutti noi raccontati in pagine di diario che occasionalmente Irma registra sul suo taccuino:
“Sono le undici e due minuti di mattina. Mi chiamo Irma Voth. Sono su un aereo. Non sono una brava persona. Non sono una persona intelligente. Forse sono una persona libera. Se è questo l’effetto che fa”.
La parola chiave dell’intera narrazione è proprio libertà, che la protagonista conquista pagando prezzi altissimi, ma regalandoci altresì un romanzo pieno di fantasia, di originalità, di senso di liberazione da schemi e costrizioni: un’iniezione di fiducia nelle possibilità di ciascuno di noi!
Mi chiamo Irma Voth
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