Miden
- Autore: Veronica Raimo
- Genere: Fantascienza
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2018
Un mondo alieno, un futuro vicino, mare e freddo, lontananza dal Paese dopo il Crollo: poco di più ci dice la scrittrice Veronica Raimo di questo strano posto dove si sono rifugiati i due protagonisti di “Miden”, che non hanno nome; sono una coppia, lui professore di materie umanistiche all’Accademia d’arte, lei in attesa di un bambino, sempre chiusa in casa. L’autrice li denomina come il compagno e la compagna: tra loro, che sembrano amarsi in questo non luogo, “Miden”, compare improvvisamente a rompere il precario equilibrio di coppia una ragazza: giovane, ossuta, gelida, dichiara alla compagna di essere stata stuprata, fatta segno ad un ripetuta violenza sessuale dal compagno, anche se i due, all’epoca, neppure si conoscevano.
Cosa succederà alla loro storia? Quali provvedimenti saranno presi in questo strano mondo dove domina l’accoglienza e la voglia di essere felici? In una società dove trascinare un trolley è una sorta di delitto, perché le ruote procurano un dolore insopportabile alle orecchie dei bambini, dove ci si veste con manufatti di ruvida lana, si è continuamente sottoposti al controllo sociale, apposite commissioni che definiremmo “democratiche” si occupano di tutte le questioni che hanno a che fare con il vivere associato, si è obbligati a fare sport, a nuotare, a mantenere una sana e insipida alimentazione salutista, ad essere sempre gentili e sorridenti, è possibile realizzare il Sogno?
In questa situazione così insolita ed anomala, il sesso, la violenza, l’abuso, l’omosessualità, la gelosia, la rivalsa, la delazione, restano comunque sentimenti e modalità relazionali invariate. Cosa vuole davvero la ragazza che si prepara a devastare la vita del compagno e della sua compagna incinta? Le pressioni sui due si fanno sempre più stingenti, con processi e testimonianze che ben presto spingeranno la coppia a tornare nel Paese dal quale erano fuggiti. Ma c’è un finale a sorpresa, che solo nelle ultimissime pagine del libro verrà svelato.
Sesso spinto, potere delle istituzioni, voglia di sentimenti profondi, maternità ricercata, vincoli sociali sgraditi, scontro generazionale, molti dei temi del nostro vivere contemporaneo sembrano ritornare in questa narrazione a metà tra il fantasy e la immaginazione di una società utopica. Ma sembra più verosimile però collocare il romanzo di Veronica Raimo in quel genere che ha una parola chiave, distopia, che in questa fase della nostra letteratura sembra interessare e coinvolgere molti giovani narratori. Il mondo di “Miden” dovrebbe essere un eden in cui tutti sono felici e soddisfatti, nel quale la realizzazione del vivere bene sia una realtà alla quale tutti possono aspirare, il Sogno di “Miden”: basterà però un imprevisto, il Trauma n. 215, di cui la ragazza si ritiene vittima, per innescare un meccanismo di espulsione fatto di questionari, testimonianze, interrogatori, un sistema burocratico coercitivo che ricalca quello delle peggiori dittature del nostro tempo.
L’autrice scrive capitoli brevi, talvolta brevissimi, nei quali le voci dei vari protagonisti, dei testimoni, delle figure di sfondo concorrono a disegnare un quadro che non esito a definire agghiacciante; una culla gialla, un trolley ingombrante, un berretto con un pon-pon, due pomodori perfettamente sferici ma dalla lucentezza artificiale, vino imbevibile, borse e magliette tutte uguali, zoccoli, farmaci naturali, il colore arancione, si contrappongono ad oggetti e a modi di dire che vengono dal passato e sono con garbo banditi: una rolleiflex, andare a puttane, il grigio - il colore del disinteresse - l’hard rock, mutande sporche di sesso conservate feticisticamente. Nella società di “Miden” il compagno non è definito stupratore, ma Perpetratore, un gioco linguistico che allude ad una buona forma di ipocrisia, ipocrisia che sembra pervadere tutta la costruzione di cui Veronica Raimo si serve per immaginare una società del futuro fittizia, nella quale si è
“Al primo posto per: Qualità della vita. Fiducia nel Futuro. Uguaglianza Sociale. Diritti umani. Soddisfazione professionale. Emancipazione della donna. Se sommi tutti i fattori fai bingo, e viene fuori quello che cerchi: al primo posto per Felicità”.
Pur riconoscendo a questo romanzo un’idea intelligente, portata avanti con coerenza linguistica e con argomentazioni creative ed efficaci, non mi sono sentita chiamata a un’empatia con la narrazione, che si sviluppa in modo freddo, pur se coerente con l’impianto che la scrittrice ha costruito.
Miden
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