Minus Habens
- Autore: Davide Nani
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2022
Davide Nani , nato a Ferrara dove vive e lavora come insegnante elementare, è l’autore di questo giallo ambientato nella sua città natale. Minus Habens è il secondo romanzo che scrive per Damster edizioni.
In una casa della buona borghesia ferrarese, vive una donna che è stata una insegnante di latino, ora in pensione, di nome Lina. Dopo varie vicende poco fortunate con altre badanti, finalmente conosce Elga, una bielorussa, che ha già lavorato in altre case in Italia e con la signora Lina va d’accordo.
Peccato che l’ultimo legame tossico che ha con la sua terra è il fidanzato Victor, un uomo violento, che la picchia e la maltratta, soprattutto quando beve molta birra.
Lina ha un figlio, Massimo, architetto, che ha notato quanto è bella e dolce la nuova badante della madre, se non fosse che tra i due ci sono quasi trent’anni di differenza. Massimo, infatti è libero sentimentalmente, ma sa anche di non avere nessuna speranza contro Victor.
La madre, è stata una di quelle professoresse capaci e piene di ironia che hanno vissuto un’intera vita con mariti infedeli e, nel caso della signora Lina, le ha permesso di fare una vita a parte, senza troppe scenate di gelosia o altro.
Nell’immediato sempre più preoccupata per la natura solitaria del figlio e per un vicino di casa assai molesto, il signor Virgili, che amplia sempre di più il suo vialetto di casa, sta sempre alla finestra a spiare e, invece, l’altro vicino, il Cestari, cerca di farsi gli affari suoi, ma è sempre pieno di riguardi verso l’anziana donna che dice di avere “un’infermiera” con sé, non certo una badante, perché la mente e il corpo sono fortunatamente ancora funzionanti.
Insomma una vita agiata, con poche scocciature. Massimo frequenta tre amici più o meno della stessa età che fanno dei buoni propositi per arrivare alla terza età ancora robusti e in forma. Stavolta stanno tentando tutti di smettere di fumare con scarsi risultati. Massimo si rende conto che anche Elga lo guarda con un certo interesse, ma lui è proprio l’opposto di suo padre, è un uomo timido e riservato, che ha ereditato dal padre dei fucili da caccia di cui non sa che farsene.
Il giallo del romanzo scatta quando Massimo capisce che Victor è l’unico ostacolo per la quiete familiare. Intanto, non si può dire che sia uno che riesce a muoversi nell’oscurità per far del male, tanto che Massimo con un fucile del padre in mano, preso solo per curiosità e per ricordare alla madre che le armi vanno denunciate alle autorità competenti, viene visto da almeno tre persone. Ma a un certo punto Victor sparisce con la Mercedes e Massimo ed Elga iniziano a frequentarsi. Dopo un mese circa, viene trovato in uno spiazzo fuori Ferrara il corpo di uomo senza testa e scuoiato.
Nonostante la crudezza di questo delitto, su cui si interrogano i Carabinieri, tutta la vicenda si svolge come un giallo classico, in cui le persone non sono mai quello che dicono, i segreti e le bugie restano insabbiate, finché non c’è un indizio che fa partire l’indagine.
Come è stato scritto è un giallo classico, a scatole cinesi, che si legge in fretta, basato sulle relazioni che intercorrono tra i protagonisti e sul divertimento, proprio in senso etimologico, per cui si finisce per fare nottata pur di sapere chi è l’assassino, perché la chiusura del caso spesso toglie l’ansia che si è sperimentata.
In realtà il giallo "alla Agatha Christie" non ha niente a che vedere col noir, sostanzialmente perché non ci sono riferimenti morbosi o troppo malvagi alla natura umana. Anzi, l’assassino è l’elemento di disturbo di una realtà che non vuole assolutamente essere cambiata.
Nello specifico, non si trova nessuna riflessione critica sui rapporti tra anziani e donne abituate a fare le badanti, che vengono spesso dai paesi ex sovietici, perché sarebbe un elemento di pesantezza e di noia indotta, da evitare in ogni modo.
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