Miss Margaret Ridpath e lo smantellamento dell’universo
- Autore: Don Robertson
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Nutrimenti
- Anno di pubblicazione: 2023
Un romanzo fiume pubblicato nel 1977, quello di Don Robertson che esce tradotto da Nicola Manuppelli per Nutrimenti. Il titolo, Miss Margaret Ridpath e lo smantellamento dell’universo, traduzione letterale dall’edizione originale, ci dice quanto sia complessa la storia che il grande scrittore americano ha voluto raccontare, partendo dalla vita della protagonista, Margaret, ma non solo di lei si parla nella lunga narrazione che occupa una buona parte del primo Novecento: nell’estate del 1945 Margaret aveva trentaquattro anni, morirà nel 1974, quando di anni ne aveva solo sessantatré, tanto per mettere un lasso temporale nelle vicende della vita di questa donna il cui ritratto straordinario è al centro del romanzo attraverso il quale Robertson racconta la storia americana, da prima della Seconda guerra mondiale alla caduta di Richard Nixon, travolto dallo scandalo Watergate.
Nella lunga lettura del romanzo, di oltre cinquecento pagine, diviso in dieci parti di lunghezza diseguale, incontriamo tante storie che intersecano la vita di Miss Margaret, capo contabile in una ditta di Paradise Falls, in Ohio, luogo in cui si svolge la vicenda.
Figlia di un veterinario, lei ha due sorelle, Ruth e Sarah, un fratello, Paul, e una madre, Inez McClory che, rimasta vedova dopo che il marito si suicida gettandosi sotto un treno, esce di testa. Avrà bisogno di chi si prenda cura di lei, ed ecco comparire due donne, Wanda Ripple prima e Pauline Jones, poi, alle quali Margaret affida la madre, dato che lei è impegnata nei tornei di bridge, divenendo un’acclamata campionessa, che la portano in viaggio in ogni parte degli Stati Uniti.
È vergine, Margaret, rigida nei rapporti con gli uomini, chiusa in una sorta di corazza di stagnola, mentre il mondo fuori dal suo è fatto di ferro. Dirà a sé stessa di amare le api e le canoe, la natura delle piccole cose, attenta alle regole, chiusa in un recinto di conformismo, doveri, obblighi, senza che sentimenti e affettività occupino un posto; è bella, Margaret, curata, pulitissima, ordinata, dimostrerà sempre meno dei suoi anni, sempre a disposizione della famiglia a cui dedica molte delle sue energie.
Durante un torneo di bridge a New York incontra uno dei suoi compagni del tavolo da gioco, il dentista ebreo Irv Berkowitz. Sarà amore a prima vista. Ospite al Plaza, durante il game a Margaret si spezza un dente, il dolore è insopportabile, e il dottore la porta nel suo studio, interviene per curarla e entrambi capiscono che è cominciata una storia.
Il rapporto fra il calvo e pingue Irv e la algida vergine Margaret è forse la parte più coinvolgente dell’intero libro. Sappiamo in anticipo come andrà a finire la loro love story, cioè male; ma nondimeno il modo in cui l’autore ci fa partecipi del fascino di cui Margaret è preda, dell’intimità profonda che si stabilisce fra i due, anche se lui è sposato e dichiara che non lascerà la moglie Harriet, ci mostra come nella vita gli incontri fortuiti possano modificare il corso delle esistenze, anche se ormai adulte. Nella parte che va verso il finale delle storie, compaiono un gruppetto di ragazzi che hanno abbandonato le famiglie, persone disfunzionali, provenienti da situazioni insopportabili; ecco allora incesti, rapporti lesbici, droga, promiscuità, violenza, follia, sballo, fanatismo religioso, tutto ciò che investì gran parte della gioventù americana negli anni Settanta. Hippies strafatti, sempre ubriachi e vittima di fanatismi irrazionali, irrompono nella vita tranquilla dei borghesi di Paradise Falls, portando la tragedia della vicenda al suo acme.
Libro lungo, pieno di risvolti storici, sociologici, politici, in cui Don Robertson dà prova di essere un narratore che oserei definire “epico”: intere famiglie americane vengono ritratte nei loro abissi, nell’incapacità di funzionare, di interpretare i segni dei tempi che cambiano, di misurarsi con la realtà. Kennedy è stato ucciso barbaramente, Johnson ne prende il posto, figura scialba e poco carismatica, Nixon arriverà deludendo e sbagliando.
Margaret, in copertina del volume una foro color seppia di una giovane donna con cappello e veletta che potrebbe somigliarle, attraversa quagli anni con decoro, ma anche con paura, timore, stupore per quanto accade intorno a lei: ma alla fine della sua vita sarà giudicata coraggiosa e sarà stata profondamente amata dai due uomini con cui si era trovata, quasi per caso, a condividere il letto e una riscoperta sensualità.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Miss Margaret Ridpath e lo smantellamento dell’universo
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