Miss Miami di Silvia Colombini

L’unico dovere delle ragazze è arrivare in tempo a Rimini per partecipare a Miss Miami, un concorso di bellezza che viene organizzato da anni da Zac Panzetta, ormai stanco di quel mestiere che gli ha permesso di conoscere ragazze bellissime. Lui si è innamorato sempre di qualcuna oppure era sesso occasionale, anche un po’ triste, perché magari la ragazza si concedeva all’incontro come forma di raccomandazione.
Ma mai Panzetta ha abusato della sua posizione, mai ha ricattato una ragazza o ha cercato di circuirla. Alla fine è un uomo buono, un po’ sfinito, con una donna che forse lo ama, ma non glielo dice per non passare per una sorta di "moglie gelosa".
Col suo pulmino scassato è andato a prelevare due ragazze che potrebbero dargli grandi soddisfazioni: Annagiulia, bellissima e capricciosa e snob, che vuole scappare da una esistenza altoborghese, che ha abbandonato il quasi marito Gianrico al suo destino; e Isotta, orfana, cresciuta da una coppia di infermieri. I centomila euro di chi vince il concorso le servirebbero per estinguere il mutuo dei genitori.

Le due ragazze, così diverse, diventano, dopo una settimana, amiche del cuore che si dicono tutto e insieme, in una toilette dell’autogrill, trovano un ragazzo ferito di striscio che racconta di avere alle calcagna due scagnozzi del padre, Vincenzo, che ha preso malissimo il coming out del figlio che ha rivelato, appunto, di essere gay.
Vincenzo è talmente rozzo e retrogrado, che quasi preferisce pensare che sia una malattia da cui il figlio può guarire o meglio nasconderla per sempre o perire.
In più il ragazzo che si chiama Salvatore è di una bellezza abbacinante, con un corpo perfetto. Al padre ha portato via una cifra esorbitante, non certo per le piccole spese e Annagiulia non può dire altro che: "Troppi soldi, troppe pistole e troppa Calabria".
Non possono lasciare lì il ragazzo. Andrà via con loro, ma c’è da convincere Zac Panzetta.
E questo è solo il prologo di continui colpi di scena.

Silvia Colombini, che abbiamo intervistato, con uno stile furiosamente camp, racconta una storia esagerata, divertente e divertita, dove, a scavare, tra slavine di ironia, trovi che la bellezza e l’umanità dovrebbero essere l’antidoto contro un mondo corrotto e ancora maschilista. E poi c’è questo elogio della Tolleranza, in primis quella sessuale.
Per la scrittrice esistono le persone e non le etichette, tutto è lecito quando non porti violenza e altre cose orrende, lugubri, sulla terra.
Miss Miami (Edizioni Tripla E) è un libro consigliato a chi vuole divertirsi con intelligenza e scacciare i brutti pensieri di questo periodo.

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