Miti nordici e miti celtici
- Autore: Lorenzo Valle
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2022
All’inizio di una storia di Corto Maltese, intitolata Sogno di un mattino di mezzo inverno (1974), le creature fantastiche che popolano il folklore celtico sono in allerta per il rischio che i tedeschi invadano il Regno Unito e che quindi si portino appresso gli esseri della tradizione germanica. La vicenda è ambientata alla fine della Prima Guerra Mondiale e solo Hugo Pratt poteva inventare una scena così poetica e allo stesso tempo comica e leggera.
Eppure nell’arcipelago britannico i due mondi si erano già incontrati molto addietro. E chi, almeno tra gli appassionati di mitologia, non ha mai pensato a qualche parallelo tra i miti nordici e quelli dei Celti? Un ricercatore ha affrontato il tema con un libro breve, ma molto apprezzabile. Ci si riferisce a Lorenzo Valle, da anni residente in Svezia, autore di Miti nordici e miti celtici, pubblicato da il Cerchio nel 2022.
In Italia si tratta di un lavoro che si può ritenere quasi unico nel suo genere e l’argomento presenta delle problematiche di base non indifferenti: come chiarisce sin da principio l’autore, le fonti in nostro possesso non sono complete. I Celti non scrivevano la loro storia e le saghe norrene sono giunte sino a noi in riscritture tardive che potrebbero risentire di rimaneggiamenti cristiani, inseriti a loro tempo per traghettare la vecchia cultura dei padri verso la nuova spiritualità.
All’inizio della recensione, chi scrive ha alluso all’invasione anglo-sassone (germanica) della Britannia (celto-latina), ma quando e dove è avvenuto il primo contatto tra le due culture? Valle scrive:
"Secondo Jan de Vries la maggior parte degli elementi in comune della letteratura eroica celtica e nordica, si deve all’influenza celtica in un’epoca remota, attorno ai primi secoli prima di Cristo. Ciò si sarebbe verificato nella zona di origine del mito di Sigurðr: i territori germanici in prossimità del Reno, a stretto contatto cioè con la civiltà dei Celti. Da lì si sarebbero poi diffusi nelle regioni scandinave. Questa ipotesi sembra non solo affascinante, ma anche più che plausibile. È però giusto ricordare il parere contrario di altri studiosi. L’irlandese Ó hÓgáin esprime una visione diametralmente opposta, per cui sarebbe stato il mondo celtico a subire influssi nordici in epoca vichinga."
Viene però ipotizzata anche l’esistenza di un possibile sostrato comune indoeuropeo, che forse è la tesi più avvincente, ma probabilmente anche la più insidiosa.
Eroi, divinità, motivi e trame mitologiche vengono confrontati da Valle con metodo e sempre con cautela, avanzando delle supposizioni a cui non si pretende di attribuire delle certezze assolute che nei fatti mancano. Sembrerebbe che l’autore abbia studiato a fondo l’opera di Mircea Eliade e ne segua insegnamenti e osservazioni antropologiche; la bibliografia plurilingue testimonia un impegno serio e approfondito.
Infine Miti nordici e miti celtici presenta un ulteriore pregio: purché affiancato a dei testi generali (i classici compendi di mitologia), esso può essere letto anche da chi non avesse conoscenze troppo approfondite sulle tradizioni dei popoli presi in esame, senza dubbio questo libro le irrobustirà. Allo stesso tempo anche chi ha delle ottime basi potrebbe trovare tra le pagine elementi poco conosciuti e riflessioni nuove.
Miti nordici e miti celtici
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