Momo a Les Halles
- Autore: Philippe Hayat
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Neri Pozza
- Anno di pubblicazione: 2014
La Seconda Guerra Mondiale vista con gli occhi di un ragazzino che, a quattordici anni, si trova a dover sopravvivere a Parigi e fare da padre alla sorella minore. E’ questa, in estrema sintesi, la trama del primo romanzo di Philippe Hayat, imprenditore francese che, con metodo e precisione, dedica alla scrittura buona parte della sua esistenza. Dopo alcuni saggi dedicati al mondo degli affari e testi di poesia, il suo esordio nella narrativa è stato accolto con grande successo: Momo a Les Halles è stato da poco pubblicato anche in Italia da Neri Pozza.
Dopo essere stati prelevati frettolosamente dalla propria abitazione dal proprietario della ditta dove lavorava il padre, Maurice e Marie Moscowitz vengono nascosti in un’angusta stanza del sottotetto di un palazzo parigino nei pressi del famoso mercato delle Halles. La raccomandazione è di non uscire da lì e di non rivelare a nessuno le proprie origini ebree. La scorta di cibo, però, termina presto e il ragazzo è costretto, di notte, ad abbandonare la sorella per cercare qualcosa da mangiare.
Nel grande mercato all’ingrosso, Maurice, "Momo", si fa assoldare, prima, da un pescivendolo, che gli insegna i trucchi del mestiere, poi, da un venditore di frutta e verdura e, infine, notato da un avventore del locale dove il ragazzo lavora come cameriere, si improvvisa, con grande successo, responsabile di un servizio di ristorazione a domicilio.
La sua ascesa, apparentemente veloce quanto inarrestabile, viene invece interrotta dall’internamento nel campo di Drancy, alla periferia della capitale. Lì, all’oscuro del destino di Marie e dei genitori, Momo si abbandona alla disperazione, ma viene nuovamente salvato dalla solidarietà e dalla forza d’animo di altri prigionieri che, ignari del destino che li aspetta, lo incitano a reagire.
Eroe moderno e "sui generis", Momo affronta la guerra con spirito di inziativa, cercando ogni giorno un motivo per superare le avversità: è questo il messaggio positivo dell’autore.
Si tratta di un punto di vista del tutto originale anche per gli ambienti in cui si svolge la vicenda - le Halles e il campo di Drancy (quest’ultimo non aveva fatto da sfondo a nessun romanzo prima d’ora). La trama è popolata inoltre da una serie di "surrogati" dei genitori dei ragazzi: La Ridelle, il pescivendolo; Dédé, capace di allestire i banchi di frutta e verdura in modo da rendere il tutto invitante e appetitoso, socio in affari - nonostante la penuria di merce che va aggravandosi - di Coco, Gaston e padre Doucet; Marius e Pierrot, rispettivamente proprietario e cuoco del bistrot dove Momo lavora e si rifugerà con Marie, fino alla liberazione di Parigi; il direttore di un giornale, Jacques de Segondy, che lo inizia al mondo dei grandi affari; il rabbino e gli altri ebrei internati con lui a Drancy... Anche quando si tratta di personaggi appena abbozzati, essi rendono l’ambientazione più viva, e incarnano il bisogno di comunità, di coesione, in un mondo senza più punti di riferimento.
Ma a giocare un ruolo di primo piano è sicuramente Bulle, la prostituta che si prende cura dei due ragazzi: il legame sentimentale, amoroso, con Momo viene bilanciato dall’affetto materno per Marie, un affetto che aiuta la ragazzina a crescere, a superare la tristezza e l’ansia dovute all’isolamento e alla prigionia del fratello.
Sarà proprio Bulle, poetico personaggio sempre alla ricerca di un equilibrio fra dimensione emotiva e dimensione razionale, che ad una personale filosofia di vita affianca un forte senso pratico, a salvare la vita di entrambi.
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