Morte a Porta Venezia. La magliaia Delia indaga in una Milano deserta
- Autore: Mauro Biagini
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2021
Mauro Biagini sta consolidando il suo nome libro dopo libro. Giunto già al terzo romanzo edito dai Fratelli Frilli, dopo i due romanzi precedenti, uno a quattro mani con la scrittrice Silvia Colombini (Marcantonio detto Toni, Robin edizioni) e diversi racconti in antologie.
Ha cambiato anche stile di scrittura con stupefacente duttilità: da scrittore di costume, ad autore di noir e/o giallista tout court.
In questo nuovo lavoro che chi scrive definisce "giallo sentimentale", Biagini più che agli scrittori noir guarda ai classici del giallo come Fruttero e Lucentini con La donna della domenica e allo scrittore non di genere come Dino Buzzati con Un amore. Morte a Porta Venezia. La magliaia Delia indaga in una Milano deserta è ambientato nel mese di marzo 2020, al primo lockdown generale, che chiuse quasi tutti i negozi.
L’ambientazione è il quartiere di Porta Venezia, dove convivono vecchi mestieri come il fabbro e una zona artistica, tra antiquari e turisti ricchi di passaggio a Milano. Mille facce diverse, ma l’autore resta fedele alla sua Delia, la magliaia presente anche in altri libri, una arzilla signora di una certa età, che aiutata dal quartiere può permettersi, con mille difficoltà, di vivere in quella zona milanese.
Quando si parlava ancora di epidemia e non di pandemia, con i primi provvedimenti come il distanziamento e le prime mascherine, in una Milano deserta, in un appartamento definito alla francese come una garçonnière, viene trovato morto un giovane manager di nome Mirco Ferretti. All’inizio messo a verbale come un caso di suicidio, poi, con ulteriori prove, si rivela quello un uomo morto ammazzato. In un crescendo in case per il sesso, a centri cinesi dove si praticano massaggi particolari, le poche persone che passano da Delia sono poche e con informazioni scarse, come la parrucchiera Monia, che trova il modo per proseguire la sua attività e parlare con Delia delle abitudini di Ferretti, sposato con una donna bellissima e ricca, che fino a quel momento aveva sopportato le "scappatelle" del marito.
Nondimeno l’autore ci dà altre informazioni sconvolgenti: la presunta relazione del pubblicitario Ferretti con una giovanissima cinese, e un patto scellerato tra il Ferretti e suo suocero, già al secondo matrimonio, quest’ultimo proprietario dell’appartamento garçonnière.
Scritto benissimo e con la grazia della sintesi: è un bel giallo che non supera un tot. di pagine, come accade a molti devoti del noir, che affastellano personaggi e situazioni. Come al solito sarà Delia a sbrogliare la matassa, mentre il commissario Masini, di natura morbosa e un po’ pessimista, chiuderà il caso senza troppa ansia o troppo sangue. Morte a Porta Venezia. La magliaia Delia indaga in una Milano deserta è già alla prima ristampa; il successo di questo romanzo è appunto nel non essere ansiogeno o truculento o con fantasie e riti religiosi demoniaci.
Consigliato a chi vuole prendersi una pausa, appunto, dal noir pieno di morti ammazzati e dalle troppe ansie e aspira a un "giallo classico".
Morte a Porta Venezia. La magliaia Delia indaga in una Milano deserta
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