Morte a domicilio
- Autore: Maria Masella
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2012
Mi sono sbilanciato forse troppo dando somiglianza a due “Signore del giallo”, perché una scrisse sessantasei di romanzi e quattordici raccolte tra Miss Marple e Hercule Poirot e proprio per questo assillo di finire due libri in un anno, la resero a volte un po’ sciatta stilisticamente, ma ce ne fossero come lei!
Maria Masella invece si è presa tutto il tempo necessario, vivaddio, facendo anche altro, ma iniziando bene con la saga del commissario Mariani.
Questo è il primo caso del nostro commissario e il libro ha come titolo Morte a domicilio (Fratelli Frilli editori, 2012).
Uomo alto, fascinoso, ma non bello, infedele, pur essendo sposato con una donna bella e intelligente. Che beve troppi caffè e fuma troppe sigarette. Con un madre che gli va sempre contro, perché per lei la giustizia è un’altra cosa. Poi madre e nuora sanno bene quanto è fedifrago e quindi si prende la qualifica di "questurino". Da entrambe.
Nel frattempo il primo caso risulta rognoso già dall’inizio. Il commissario Mariani si reca a casa di Gina Gualtieri, una prostituta trovata morta con una busta di plastica e in mano una parrucca di quelle da festa di Halloween.
Si bussa ai vicini per capire cosa hanno sentito, ma almeno quelli più prossimi all’abitazione della Gualtieri, restano freddi dicendo che si davano solo il buongiorno e il buonasera, ma poi parlano del nipote che vive con loro, perché i genitori sono morti in un incidente stradale.
Appena il commissario dice di avere una figlia la porta si apre del tutto e lo si accompagna a sedere per un caffè - e allora si scopre che qualcosa sanno.
Che la vita non è facile per nessuno, la nonna di Nando ammette, anche nostro nipote è stato per un po’ nel giro della droga, ma ora lavora ed è pulito. Gina non faceva rumore, mai un litigio con un cliente, persone rispettabili.
Poi facciamo conoscenza del commissario Anselmi, posato, più uomo da ufficio che da strada, che sarà di quindici anni maggiore rispetto a Mariani, quindi si permette di dirgli che prende troppi caffè e che fuori lo aspetta la sorella di Gina. Una donna rassegnata alle angherie matrimoniali, così poteva sentire Gina solo quando il marito non c’era; ma la sorella le diceva, fai la schiava in casa perché non guadagni, mentre io smetterò quando potrò comprarmi un negozio.
È maledettamente difficile per chi scrive non dire troppo; ma per paura di uno spoiler, coi gialli non so bene come comportarmi. Alla signora Gina hanno spezzato un dito, forse per crudeltà oppure per un preciso piano.
Nel frattempo il commissario Mariani torna a casa, non sapendo se troverà qualcuno. Spesso la figlia Manu resta dalla nonna, e Francesca potrebbe essere ancora al lavoro. Lei lavora come ingegnere e guadagna più di lui.
Le discussioni che stanno diventando "tossiche" sono sulle infedeltà del marito, che è cosciente di avere in casa una donna alta, colta e raffinata, ma faticosa, problematica. Lui ha bisogno di donne per una notte, che non lasciano nessun segno. Una cosa che si può dire è che c’è un fiore di mezzo e che la moglie del commissario entrerà nelle indagini prima per curiosità, poi si vedrà.
L’uso dei dialoghi nei gialli di Maria Masella è cifra stilistica essenziale, perché siamo comunque in una città come Genova, non troppo tranquilla ma nemmeno una megalopoli. E poi i suoi libri sono affascinanti perché danno anche al peggior delinquente, parlando in generale, il “diritto di replica”.
Morte a domicilio
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