Morte di un giovane di belle speranze
- Autore: Jessica Fellowes
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Neri Pozza
- Anno di pubblicazione: 2018
"Morte di un giovane di belle speranze" (Neri Pozza) è il secondo, atteso romanzo della serie "I delitti Mitford. Sei sorelle, una vita di misteri": l’autrice, Jessica Fellowes, ha già al suo attivo cinque libri dedicati ai retroscena di “Downton Abbey” – la famosa serie TV inglese ideata dallo zio, Julian Fellowes – e "L’assassinio di Florence Nightingale Shore" che ha segnato l’esordio di una nuova investigatrice, Louisa Cannon, la dama di compagnia delle sei sorelle Mitford.
Sono passati cinque anni dal primo “caso” seguito da Louisa nel 1920, dopo essere stata assunta dai Mitford ad Asthall Manor nell’Oxfordshire e Pamela sta per compiere diciotto anni: la maggiore delle ragazze, Nancy, ha ottenuto dai genitori il permesso di invitare la sorella a uno dei party di Londra, che costituiscono un’eccellente occasione per stringere nuove amicizie, utili anche per la sua festa di compleanno.
Louisa, che accompagna spesso Nancy a Pamela quando si recano in città per un party o per fare shopping, si ritrova come intrappolata nel mondo eccitante frequentato dalle due e coinvolta nei loro tentativi di fuga dal chiuso ambiente di campagna. Tuttavia, è ben consapevole delle regole non scritte che determinano il profondo divario sociale che la divide dal mondo dorato dell’aristocrazia.
Nancy riesce ad organizzare per il diciottesimo compleanno di Pamela una sfarzosa festa in maschera, alla quale sono stati invitati anche alcuni di quei ricchi giovani anticonformisti dell’alta società inglese, di cui si occupa certa stampa scandalistica. Tra loro, rimasti fino a tarda notte, ci sono: Oliver Watney, con un costume da Cappellaio Matto, pallido e insulso, afflitto da una tosse permanente provocata dalla tubercolosi di cui aveva sofferto da bambino; Sebastian Atlas, dal volto angoloso, naso lungo e capelli impomatati tanto lisci da sembrare una lamina d’oro aderente al cranio, con un costume da pirata; Clara Fisher, “l’Americana”, semplice e schietta, in abito da Campanellino; il carismatico Adrian Curtis, lo “scapolo da accalappiare”, travestito da parroco di campagna e la sorella Charlotte, svogliatamente travestita da Regina Vittoria; Phoebe Moreton, amica di Clara, una bellezza dai capelli corvini in costume di Cleopatra; Ted, Lord De Clifford, basso e bruno, con il mento lungo e gli occhi così infossati che si scorgono a malapena, abbigliato in un costume da Dracula di fattura impeccabile.
Il momento clou, che tutti attendono, è la caccia al tesoro – tanto di moda a Londra – che Adrian Curtis aveva proposto qualche tempo prima, spiegando alcune semplici regole: si sarebbero mossi in coppia, a piedi, in casa e in giardino, alla ricerca dell’oggetto di uso comune descritto nell’enigma che ognuno di loro doveva comporre e proporre agli altri. Era stato così che Adrian Curtis, ventiduenne, aveva progettato la sua morte con tre settimane di anticipo.
Infatti, la caccia al tesoro si trasforma in tragedia quando il corpo del ragazzo viene trovato senza vita ai piedi del campanile della chiesa nel vicino cimitero. Accanto a lui, terrorizzata e incapace di dare spiegazioni, c’è la cameriera personale di Charlotte, Dulcie Long.
Louisa aveva conosciuto Dulcie a casa Curtis durante un soggiorno a Londra:
Forse era stata attratta dall’accento londinese della ragazza, che aveva suscitato in lei un sentimento di sorellanza, o forse era stata sollecitata dalla vanità di piacere a una persona che pareva il suo riflesso allo specchio. Il suo istinto non si era ingannato: al pari di lei Dulcie svolgeva mansioni di chaperon per la signorina Charlotte. […] Inoltre avevano scoperto di avere vissuto esperienze simili, ignorate dai loro padroni, i quali comunque non avrebbero potuto comprenderle.
È certamente per questa affinità che Louisa è l’unica a credere che Dulcie – che nel frattempo è stata arrestata e incarcerata in attesa di processo – non sia colpevole dell’omicidio e decide di indagare.
Tormentata da un forte senso di colpa per aver accettato di aiutare l’amica durante la festa, diventando in un certo senso sua complice, Louisa si rende conto che l’essere legata alla banda delle Quaranta Ladrone, un gruppo di ladre senza scrupoli capeggiate da Alice Diamond, sulle cui tracce sono concentrati tutti gli sforzi di Scotland Yard, non depone a favore di Dulcie.
Le indagini di Louisa si intrecciano presto con quelle del sergente Guy Sullivan – una sua “vecchia conoscenza” – e dell’agente Mary Moon – una delle poche donne in uniforme, alle quali vengono di solito assegnati incarichi considerati meno importanti o meno pericolosi. I due, non senza qualche speranza di dimostrare capacità che nessuno ha mai messo alla prova, si stanno muovendo in incognito in Great Marlborough Street in cerca di una delle criminali più famose del paese e della banda di ladre da lei capeggiata.
Il collegamento tra le investigazioni furtive di Louisa, svolte anche con il coinvolgimento di Nancy e di Pamela e gli sforzi di Guy per inchiodare Alice Diamond emergono presto, trascinando con sé gravi pericoli per la vita di molte persone.
Il finale, che ricorda molto una partita di Cluedo, il noto gioco da tavolo la cui ambientazione riproduce l’atmosfera tipica dei gialli, con i personaggi che vengono collocati in stanze diverse, per stabilire l’eventuale ruolo di ciascuno nell’omicidio, risulta particolarmente avvincente.
Come già accennato, "Morte di un giovane di belle speranze" è il secondo romanzo della serie I delitti Mitford. Sei sorelle, una vita di misteri, ma può essere letto indipendentemente dal primo.
Ambientato negli anni ’20, cattura in modo vivido l’essenza di un’epoca caratterizzata dai club sfavillanti – come il famoso Club 43 in Gerrard Street –, dalla musica jazz e dai comportamenti edonistici di giovani aristocratici annoiati – i cosiddetti "Bright Young Things" – che, per divertirsi e trasgredire le regole imposte dalle convenzioni sociali, sperimentano droghe e alcool in eccesso.
Sempre prendendo spunto dalle vite avventurose e romanzesche di sei giovani aristocratiche, vere e proprie protagoniste del ventesimo secolo – non a caso l’autrice inglese Mary S. Lovell ha pubblicato da poco "Le sorelle Mitford. Biografia di una famiglia straordinaria" (Neri Pozza) – Jessica Fellowes ha saputo adattare la narrazione a fatti storici e a personaggi della vita reale, dando vita ad un romanzo appassionante.
Uno dei temi centrali, oltre all’omicidio e alle indagini, è rappresentato dalla riflessione sul quel periodo, in particolare sul ruolo delle donne: nonostante l’emancipazione politica e civile raggiunta, la divisione dei ruoli fra i sessi e fra gli appartenenti alle diverse classi sociali permane netta:
Dulcie non era migliore né peggiore di lei, e aveva cercato di percorrere la strada giusta, però era stata vittima della sfortuna, pura e maledetta sfortuna, quella fortuna che perseguitava sempre le persone come loro, perché nessuno poteva capire l’impossibilità di cambiare la loro condizione. Chi viveva fra i ladri era trattato da ladro, e alla fine, quando era spinto dalla disperazione e dalla fame, finiva per pensare che tanto valeva rubare davvero e diventare ladro. Era terribile, ma cercare di cambiare la propria condizione ed essere ostacolati da tutti… Be’, quasi da tutti… Louisa aveva avuto un’altra possibilità, quindi sapeva che era difficile, ma non impossibile. Dunque non poteva rinunciare a tentare di aiutare Dulcie, non ancora.
Turbata dal suo sentirsi “fuori posto” in qualsiasi contesto e dalle evidenti contraddizioni che caratterizzano il suo rapporto con Nancy e Pamela, anche Louisa ha bisogno di un cambiamento: questa indagine, come la prima, rappresenta per la protagonista un importante spartiacque fra i diversi periodi della sua esistenza:
Invece Louisa sentiva di essere arrivata alla conclusione della sua vita di provincia. A parte tutto il resto, Lady Redesdale avrebbe inevitabilmente appreso la verità, ossia che Louisa aveva aiutato Dulcie Long a recarsi di nascosto in una camera da letto vuota in cui poi aveva attirato Adrian Curtis, e allora avrebbe senz’altro dubitato che fosse saggio mantenerla al servizio della famiglia.
Il licenziamento è però solo il primo passo verso un’importante trasformazione: il legame con le sorelle Mitford non si spezzerà e il ritorno a Londra segnerà l’inizio di un’esistenza che non può più essere rimandata e che – di questo siamo certi – la porterà ad indagare su nuovi crimini e a vivere nuove avventure.
Morte di un giovane di belle speranze. I delitti Mitford
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