È morto oggi a Parigi il grande storico medievalista francese Jacques Le Goff. Aveva 90 anni. Grande divulgatore, è riuscito a rinnovare fortemente il concetto di storiografia. Padre del “medievismo” europeo, fu un professore di grande impatto nel rapporto con i suoi studenti, che non ha mai fatto pesare il suo sapere.
“La storia è memoria”
era il suo motto, mentre sue parole:
“Una memoria che gli storici si sforzano, attraverso lo studio dei documenti di rendere oggettiva, la più veritiera possibile: ma è pur sempre memoria. Non proporre ai giovani una conoscenza della storia che risalga ai periodi essenziali e lontani del passato, significa fare di questi giovani degli orfani del passato, e privarli dei mezzi per pensare correttamente il nostro mondo e per potervi agire bene”
Fu l’ultimo seguace della grande scuola degli “Annales”, che trova i massimi esponenti in Marc Bloch e Lucien Febvre, passando per Fernard Braudel.
Autore de “Gli intellettuali nel Medioevo”, era l’ultimo esponente di quella corrente di pensiero che ha rivoluzionato il modo di fare storiografia. Nella ricerca storica vengono inglobate altre scienze sociali, nel tentativo di pervenire ad una visione il più possibile “globale”. In pratica, si contrappone ad un concetto di storia come racconto di eventi, una storia concepita come proposta di problemi.
A Le Goff si deve la fine del “mito” di un Medioevo come età oscura; oggetto dei suoi studi sono figure importanti ancora oggi nella società contemporanea, quali l’intellettuale, il banchiere, il commerciante e soprattutto l’uomo e il suo vivere quotidiano. I suoi libri più importanti non a caso sono “L’uomo nel Medioevo” e il più recente “Lo sterco del diavolo. Il denaro del Medioevo”.
Due sono state le sue grandi passioni: il cinema, che lo ha indotto a partecipare alla trasposizione cinematografica de “Il nome della rosa” di Umberto Eco; e la moglie Anka, morta nel 2004 dopo oltre 40 anni di vita insieme. Proprio a lei, Le Goff dedica il libro “Con Anka”, di forte intensità, considerato come una sorta di “affresco” dell’Europa contemporanea, dimostrando che i sentimenti e la vita quotidiana di una famiglia si articolano con l’ambiente e la storia che hanno vissuto.
Perché lo storico si rivela nell’uomo Le Goff in ogni momento.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Morto Jacques Le Goff, grande medievalista francese
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