Mosca più balena di Valeria Parrella

E’ uscito nel 2003 questo libro di racconti dell’allora esordiente Valeria Parrella, ora affermata autrice napoletana anche grazie al successo de "Lo spazio bianco", da cui la regista Francesca Comencini ha tratto l’omonimo bel film con Margherita Buy. I racconti brevi, talvolta brevissimi, ci raccontano giovani in difficoltà nella Napoli contemporanea. Una ragazzina che durante il terremoto vuole scendere nel ricovero perchè così ha prescritto la maga, mentre i genitori, intellettuali progressisti, la irridono: ma la ragazza, crescendo, dopo le più diverse esperienze, tornerà ad una vita banale, in cerca di normalità. Una donna che per sopravvivere e mantenere la famiglia alterna alla vita della casalinga quella della maliarda giocatrice di scala quaranta, e che, grazie al bernoccolo della matematica, vince sempre. Una maestra elementare precaria, che ha fatto tutti i concorsi, ha inseguito tutti i progetti, ha accolto a casa sua tutti quelli che le hanno chiesto aiuto, miracolosamente riesce a diventare di ruolo e a restare incinta...

Tutti personaggi femminili sono descritti dalla Parrella con grande umanità, ma anche con determinata freddezza: non sono storie consolanti quelle che la scrittrice ci racconta. La Napoli che ne viene fuori è una città contraddittoria, piena di superstizione e di cultura, di pregiudizi e di intuizioni creative, di raffinatezza culturale e di cieca bestialità. Il dialetto si mescola all’italiano, il linguaggio colloquiale a quello più letterario. Uno dei racconti, dal titolo "Montecarlo", mette in scena un tema politico, quello dei finanziamenti da Roma delle grandi opere pubbliche che vengono sempre bloccati: la bonifica dei terreni non avverrà... E’ con grande amarezza che la Parrella ci sa raccontare la mancanza di speranza di tanti suoi concittadini.