Sebastiano Vassalli, presenza indimenticabile della letteratura italiana contemporanea, avrebbe ricevuto tra poco il Premio Fondazione Il Campiello 2015, il Campiello alla carriera. Questo grande scrittore, tra i più autorevoli del nostro Paese, si è spento la notte del 27 luglio nell’ospedale di Casale Monferrato, vinto da un male incurabile.
Chi era Sebastiano Vassalli - Era nato il 24 ottobre 1941 a Genova, ma, fin da bambino, Sebastiano Vassalli ha vissuto nel novarese, territorio al quale era particolarmente legato. L’autore, laureato in lettere, si era dedicato all’insegnamento affiancando a questa attività la sua passione più profonda, quella della scrittura nonché all’arte in generale. Le sue opere sono frutto di ricerca storica; i suoi romanzi , infatti, sono ambientati in un determinato contesto temporale (Medioevo, Controriforma, Ventennio fascista, Sessantotto italiano), o in un ipotetico futuro e, in ogni tempo narrato, lo scrittore si dedica a costruire intorno ai protagonisti del libro una rappresentazione della società che egli usa per un confronto con quella odierna.
I libri di Sebastiano Vassalli - Tra le sue prime prose ricordiamo “Narcisso” (Einaudi) cui hanno fatto seguito “Tempo di massacro” e “L’arrivo della lozione” (Calypso), e composizioni poetiche quali “Il millennio che muore” (Einaudi). Suo importante punto di riferimento è stato il poeta Dino Campana, evocato nel romanzo “Notte della cometa” (Einaudi) che narra della vita tormentata del poeta. Risale al 1990 il suo capolavoro “La chimera” (Einaudi), bellissimo romanzo ambientato in un villaggio padano del Seicento; questa narrazione gli è giustamente valsa il Premio Strega 1990. E’ del 1992 “Marco e Mattio” (Einaudi), storia del Settecento, mentre nel Novecento si svolgono le vicende de “Il cigno” (Einaudi) e poi “Cuore di pietra” (Einaudi) ambientato una città che assomiglia alla sua Novara, teatro di oltre cent’anni di storia. Al centro del romanzo Vassalli ha posto una grande villa ideata come una dimora principesca per una famiglia aristocratica di origine napoletana. La residenza cambierà rapidamente padrone, conoscerà decine di personaggi, sullo sfondo di una grave decadenza, sino a diventare il ricovero di gruppi di extracomunitari. Il 1998 vede l’uscita de “Gli italiani sono gli altri” (Baldini e Castoldi), raccolta di articoli polemici scritti per testate giornalistiche, e il romanzo “La notte del lupo” (Baldini e Castoldi), che ha per protagonista Yoshua, un Gesù cui è stato tolto l’aspetto divino. Numerosi sono i suoi libri: fra i più recenti vanno menzionati “Le due chiese” (Einaudi) le cui vicende hanno luogo a Rocca di Sasso, paesino che non c’è ma che molto somiglia a uno dei tanti villaggi ai piedi del Monte Rosa, luogo caro all’autore. Da poco è uscito “Terre selvagge” (Rizzoli) che si svolge in una pianura ai piedi del monte Ros, coperto dai ghiacci, dimora degli dei. In questa terra a sud delle Alpi, disabitata e tanto inospitale che nel 101 a. C. non ha ancora un nome, stanno uno di fronte all’altro, i due eserciti più grandi del continente. Si apprestano ad affrontare non una battaglia, bensì lo scontro tra due civiltà al bivio cruciale della sopravvivenza. Un romanzo, come tanti dell’autore, avvincente che oggi molti lettori hanno già avuto modo di apprezzare.
E’ doveroso menzionare anche il suo suo ultimo libro “Il confine” (Rizzoli) ambientato nel Sudtirolo, terra di frontiera e, al contempo, paradiso turistico. Di questa terra Vassalli ripercorre la storia, soprattutto quella del secolo scorso facendo luce su lati oscuri e smentendo quelle che vengono definite “fandonie storiche”. Un’attività così prolifica è valsa anche allo scrittore la candidatura al Nobel per la Letteratura da parte dell’Università di Gotheborg, premio che gli avrebbe reso giusto onore.
In merito alla sua attività vogliamo ricordarlo con alcune sue parole
“Credo di avere fatto alcune cose buone e anche ottime, che però non hanno avuto un successo clamoroso e non possono averlo perché l’umanità è un mare dove i movimenti avvengono in superficie. Più si scende in profondità, più tutto sembra (ma non è) immobile”
espressioni chiare, che descrivono Vassalli uomo e scrittore sincero dai tanti pregi poiché ha mostrato la capacità di scavare nella storia ma anche di narrare di una nazione intera, la nostra.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Muore Sebastiano Vassalli: a settembre avrebbe ritirato il Premio Campiello alla carriera
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