Napoli mon amour
- Autore: Alessio Forgione
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: NNEditore
- Anno di pubblicazione: 2019
Una città mitica, quella del mare e del Vesuvio, dei vicoli e di Palazzo Donn’Anna, di Raffaele La Capria, delle birre consumate fuori dei pub, delle pizze margherite che costano poco, dei treni che collegano al città con le periferie, Bagnoli, Soccavo, sigarette, tabacco, lemon Vodka, romanzi.
Questo il mondo in cui lo scrittore colloca il suo personaggio, l’io narrante trentenne di Napoli mon amour (NN Editore, 2019), romanzo intenso e pieno di angoscia esistenziale, quella di cui è vittima il plurilauretato ex marinaio su navi da crociera ora disoccupato.
Le poche migliaia di euro sul suo conto corrente sono ciò che avanza dei suoi guadagni, destinati presto a finire se lui non troverà un impiego. Risponde ad annunci improbabili, si presenta a colloqui ridicoli, nel frattempo consuma alcolici insieme all’amico russo e sogna, spesso ubriaco. Appena superato un grave incidente d’auto che per poco non lo uccide, incontra una ragazza bella, interessante, misteriosa. Dopo una serie di schermaglie e di incertezze, finalmente i due si accorgono di essersi innamorati.
Lola, nome fittizio preso da Lolita di Nabokov, poi Nina e Amoresano, non dice mai il suo nome, cominciano ad incontrarsi con sempre maggior frequenza, il loro rapporto si fa intimo, il sesso consumato con passione, il progetto di vivere insieme sempre più pressante. Ma il ragazzo, ormai uomo, malgrado tenti di scrivere e addirittura riesca a raggiungere a Roma La Capria che ne apprezza i racconti, non riesce ad uscire da un’incertezza, da un senso di inadeguatezza ad affrontare una realtà lavorativa che oggi appare sempre più problematica in una città come Napoli che non lascia spazio ad un sognatore come lui. La bella Nina invece, studia filosofia, trova lavoro su un set cinematografico e infine parte per Barcellona, dove ha vinto un Erasmus.
Il finale di Napoli mon amour è difficile, doloroso, anche se preparato sin dalle prime pagine del racconto. La grande capacità di scrittura dell’esordiente Alessio Forgione si apprezza in tutte le pagine della narrazione. L’uso sapiente di metafore, una lingua incalzante, la frequenza delle figure retoriche, allitterazioni soprattutto, l’assenza nel linguaggio di qualunque forma dialettale, rendono questa Napoli davvero originale e le pagine del romanzo interessanti ed originali.
La maniacalità con cui Amoresano fa i conti di quello che spende, birre, sigarette, panini, biglietti della metro, mentre è costretto ad accettare con qualche imbarazzo i 50 euro che il padre gli lascia sulla scrivania ogni settimana, o quelli che riesce ad ottenere da una visita interessata al vecchio nonno, ricoverato in una casa di riposo. L’unico vero rapporto con gli adulti, padre, nonno, passa per la passione condivisa per il Napoli, la squadra che segna per i napoletani l’unico vero orgoglio identitario. Romanzo feroce, questo di Forgione, ma di grande fascino letterario
Napoli mon amour
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Recensione coinvolgente e ben scritta !
Avevo adocchiato questo libro nel catalogo della NN editore e ne ero incuriosita. Ora so che lo leggerò! Grazie mille
È stato anche premiato al Berto opera prima, vincendo su libri abbastanza interessanti come Febbre di Bazzi (quello a mio avviso umanamente coinvolgente ma scritto in modo mediocre). Eppure, leggendolo, pur ammettendo che la lingua è curata, sapiente, distillata, io l’ho trovato banale, trito, autoreferenziale. Voglio dire, uno potrebbe pensare alla noia moraviana, ma qui c’è un autocompiacimento, un selfie letterario, un imporre che le non-cose che accadono a te siano degne di essere raccontate, che ho trovato assai fastidioso e e banale. Gli scrittori giovani e meno giovani di oggi, parecchi di loro, mi sembra che tendano ad avere un un orizzonte basso, che abdica a una qualche funzione propulsiva della letteratura. E questo rientra secondo me particolarmente in tale novero.