Nati due volte
- Autore: Giuseppe Pontiggia
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Mondadori
La nascita di un figlio disabile cambia la routine di una coppia borghese: lui, il prof. Frigerio, docente di scuola superiore e lei, Franca, casalinga. Paolo, il loro secondo figlio è affetto da tetraparesi spastica distonica. La decisione del ginecologo di non praticare un parto cesareo si rivela una scelta errata, infatti estrarre il nascituro con il forcipe determina la differenza tra un bambino sano e un bambino disabile. Il protagonista del romanzo, Nati due volte, il padre di Paolo, si sente in colpa per essere stato indifferente di fronte alla scelta di Franca di partorire in una clinica secondo il metodo “naturista”.
Il prof. Frigerio, attraverso una narrazione in prima persona caratterizzata da continui salti temporali, rievoca momenti e tappe della complessa quotidianità del figlio e della famiglia. La disabilità coinvolge tutti, nessuno si aspetta una situazione simile all’arrivo di Paolo e ciascun componente della famiglia reagisce in modo diverso.
Alfredo, il fratello maggiore odia Paolo, infatti:
Non provava alcuna simpatia per suo fratello. La fragilità che avrebbe dovuto intenerirlo…aumentava ancora la distanza. La patologia si trasformava in repulsione.
Una fratellanza mancata! Il nonno materno, “igienista, atletico, salutista, che non si rassegna a invecchiare” con il tempo impara ad amare questo suo fragile nipote e muore “convinto che suo nipote fosse diverso solo in apparenza”. Mamma Franca crede che Paolo, prima o poi, diventerà come gli altri ragazzi; per lei bisogna dare “tempo al tempo” e si prodiga amorevolmente nel seguire il figlio in estenuanti, quanto inutili esercizi motori.
La vita di Paolo è vissuta attraverso i pensieri e le azioni del padre che lo sostiene nel suo percorso di crescita. Questa difficile esistenza scorre tra dinamiche tortuose: l’incompetente ginecologo dott. Merini che lo fa nascere; il direttore scolastico disabile che accoglie la richiesta di iscrizione, dietro l’esplicita richiesta di pubblicare alcune sue poesie con l’appoggio del nonno di Paolo, inserito nel campo dell’editoria; il Centro di riabilitazione che propone inutili incontri per genitori e vuole dar loro l’illusione di che possono vivere in “un’isola felice”; il metodo Doman, applicato pazientemente quanto inutilmente dai genitori; la direttrice delle scuole medie ligia alle regole, la quale ritiene che bisogna formare le classi per sorteggio, poco importa che Paolo non avrà i compagni della scuola elementare; gli scherzi telefonici delle ragazze che simulano un interesse verso di lui.
Da piccolo Paolo usa il go-Kart per percorrere il tragitto fino all’asilo, non è in grado di stare in posa per uno scatto fotografico, biascica quando parla. Un giorno, quando ormai Paolo è grande, il padre, osservandolo da lontano, comprende che lui è un uomo, un “disabile”. La vita del genitore non sarebbe stata così ricca di emozioni e di umanità senza il figlio. Paolo arranca a fatica lungo la strada, ma interloquisce con i conoscenti, suo padre lo osserva e capisce che il figlio è altro da sé. Il suo compito è terminato. Nati due volte è una necessaria seconda nascita per Paolo e per chiunque abbia una disabilità.
La struttura di questo romanzo, pubblicato nel 2000 da Mondadori, insignito del Premio Super Campiello e trasformato in un film (“Le chiavi di casa”), è suddivisa in brevi capitoli titolati e procede leggera. Il lessico comprensibile e rigoroso nei significati alterna il procedere degli avvenimenti a riflessioni dolci-amare del protagonista. Alcuni elementi: il cognome del protagonista e le doti di attrice dilettante della nonna paterna sono attinti della biografia della madre dell’ autore e inseriti nel romanzo. L’esperienza personale di un figlio affetto da disabilità, Andrea, nato nel 1969 e seguito in modo amorevole dà a Giuseppe Pontiggia, la possibilità di raccontare con disarmante sincerità la storia di chi deve “nascere due volte” per diventare se stesso.
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