Necesse est
- Autore: Salvo Bilardello
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2024
E la città di Trieste la vera protagonista di questo nuovo noir di Salvo Bilardello, lo scrittore che divide le sue passioni tra sud e nord, Marsala e Trieste, due città di mare, della cui presenza il protagonista del romanzo, il commissario De Stefano, non può fare a meno.
Lo vediamo con l’eterna sigaretta dopo aver bevuto un Nero, al caffè degli Specchi, sul molo Audace, aperto sul mar Adriatico, un luogo simbolico della città che è stata austroungarica, crocevia di culture diverse, città di confine ma colma di cultura letteraria: non a caso Umberto Saba e James Joyce ricorrono nella narrazione in mezzo ai difficilissimi delitti che De Stefano è incaricato di sbrogliare.
Appena tornato dal viaggio di nozze con la bella e coltissima moglie Ilaria, ecco il commissario trovarsi in mezzo alla morte di due donne, una giovanissima, Manuela Cioffi, trovata in una ferriera dismessa, e un’altra, la sessantenne Martina Bollani, vittima di un incidente domestico, fulminata da una stufa nella vasca da bagno. Apparentemente i due casi non hanno relazione, ma quando viene ferito a morte un poliziotto, l’ispettore Buoncaso, che si era avventurato nella zona disabitata del Porto Vecchio, anche se non era ufficialmente incaricato di un’indagine, tutta la squadra investigativa guidata da De Stefano si mobilita a caccia dell’autore degli omicidi: a dar man forte al gruppo, oltre al fedele collaboratore Diodovich, arriva la bella ispettrice Elisa Dragan amante di musica classica, esperta e intuitiva, che fa girare la testa a tutto il commissariato, soprattutto a Diodovich che ne viene affascinato.
Salvo Bilardello, al terzo volume della sua trilogia dedicata a De Stefano (Il violino della salvezza e Bora nera, usciti nel 2020 e nel 2021), mette insieme l’indagine poliziesca, molto complessa perché i fatti di sangue seguono tracce difficili da decifrare, muovendosi tra Aquileia e Gorizia. Sullo sfondo Trieste viene percorsa quotidianamente nei suoi locali tipici, l’Antico caffè San Marco, il Tergsteo, il Caffè degli Specchi, la libreria antiquaria che era il luogo prediletto di Saba, la Città Vecchia, dove sorge il “quartiere di Cavana”, pieno di vecchi ritrovi e piccole osterie.
La personalità di De Stefano viene analizzata dallo scrittore con cura particolare: l’uomo è stanco del suo lavoro, esasperato nel vedere una società sempre più disgregata, delitti efferati, che lo portano, soprattutto dopo la morte inspiegabile del collega, poliziotto per bene, a interrogarsi sul senso della giustizia, sul ruolo delle forze dell’ordine, sulla loro reale utilità. Riflessioni piene di amarezza, malgrado la vicinanza della moglie Ilaria, l’amicizia con la coppia Roberto e Marina, che dopo un periodo di lontananza potrebbero tornare insieme, il nascere dell’amore fra Elisa e il collega Diodovich, timido e incapace di farsi avanti.
Salvo Bilardello in questo romanzo sembra più attento alle dinamiche umane e relazionali dei suoi personaggi, ai loro dialoghi, alle scoperte di abissi nella mente di persone giovani ma prive di valori, di progetti, di aspettative; mentre il plot poliziesco, pur se ricco e ben costruito, sembra rimanere quasi in secondo piano, come se l’intento dello scrittore fosse rivolto all’analisi di una società, quella del confine orientale, al centro dell’Europa, nella quale la conquistata agiatezza economica non va di pari passo con un senso etico dell’esistenza. Droga, soldi facili, macchine di lusso, in palese contrasto con la città austroungarica, fascinosa capitale Mitteleuropea, ricca di letteratura, di poesia, di storia, accogliente con diverse etnie, religioni, nazionalità, lingue. Con un po’ di sana nostalgia.
Necesse est
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