Nei luoghi oscuri di Gillian Flynn

Quando Libby Day condanna con la sua testimonianza il fratello Ben al carcere, è una bambina di sette anni appena sopravvissuta al massacro della sua famiglia. A oltre vent’anni di distanza, dopo aver accettato di fare una comparsata a pagamento ad un club di sostenitori dell’innocenza di Ben, Libby comincia a dubitare di conoscere davvero la verità su quello che è successo la notte in cui sua madre e le sue due sorelle hanno perso la vita.

‘Nei luoghi oscuri’ è un thriller cattivo e brutale, nei personaggi, nello stile e nelle atmosfere. Gillian Flynn si conferma un’autrice con una spiccata capacità di sondare i meandri più cupi della psiche umana senza paura di scavare troppo a fondo. Le atmosfere sinistre del Kansas rurale in cui è ambientato il libro sono impregnate di miseria, materiale e d’animo, e disegnano un orizzonte ristretto fatto di noia, pettegolezzi e disagio.

Arrivando alla verità sul doppio binario di due piani temporali distinti, il presente di Libby e il racconto degli eventi passati che hanno portato alla tragedia negli occhi delle varie persone coinvolte, il romanzo crea una tensione narrativa che apre le porte a diverse possibilità di risoluzione. Libby è una narratrice di aggressiva sincerità, che non nasconde i suoi ‘luoghi oscuri’. Come bloccata nel tempo dall’orrore che le ha sconvolto la vita, è rimasta una bambina incapace di assumersi anche le più banali responsabilità, armandosi di una corazza di cinismo e indifferenza che solo il caso e mere necessità economiche riescono ad intaccare.

La famiglia Day sembra intrappolata in un senso di rabbiosa impotenza e nella convinzione di non avere le armi per combattere contro un destino avverso. Anche quando cercano di fare la cosa giusta, le conseguenze delle scelte dei Day sono tremende, ma Libby ha forse modo di rompere questa catena e stabilire un nuovo inizio.
Nei luoghi oscuri è un giallo sugli effetti devastanti dei segreti e delle parole disseminate in modo incauto, sui rischi delle paranoie collettive e dei pregiudizi. Nella prosa che pulsa di furore del romanzo, c’è spazio però per qualche scintilla di speranza, come quando dagli spazi bui della mente di Libby emerge il ricordo di piccoli momenti di tenerezza familiare, sepolto insieme ad un dolore da affrontare, finalmente, cercando la verità e imparando a ricominciare.