Nel cuore di Montmartre. La vita di Suzanne Valadon
- Autore: John Storm
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Castelvecchi
- Anno di pubblicazione: 2015
Nel romanzo “Nel cuore di Montmartre. La vita di Suzanne Valadon” (Castelvecchi 2015, titolo originale The Valadon Drama, traduzione di Lidia Ballanti), l’autore statunitense John Storm rievoca la vita dell’artista francese Suzanne Valadon (Bessines-sur-Gartempe 23 settembre 1865 - Parigi 7 aprile 1938), nel centocinquantenario della nascita, prima donna a essere ammessa alla Société National des Beaux-Arts.
All’inizio del 1866 una giovane vedova di nome Madeleine Valadon, di professione sarta, aveva lasciato il suo villaggio vicino a Limoges per trasferirsi a Parigi. Il motivo principale risiedeva nel fatto che Madeleine aveva avuto una bambina l’anno precedente e quando
“tutta Bessines trasalì alla notizia della sua gravidanza”
la donna aveva compreso che una volta nato il bambino, non sarebbe potuta rimanere nel paese. La prima vista della città aveva spaventato Madeleine, ma quando aveva scorto i mulini a vento sulla cresta della collina che dominava la città a Nord, la donna aveva ripensato alla sua campagna del Limousin. Rinfrancata, la sarta aveva ricevuto una piacevole impressione della Place du Tertre ingentilita da seggioline e tavolini sparsi sotto i platani. Nel quartiere vi erano giardini fioriti e vigneti, piccoli frutteti e praticelli con le mucche. La donna aveva preso in affitto una stanza nel Boulevard de Rochechouart e per mantenere la sua piccola famiglia faceva le pulizie in negozi e uffici. Intorno a loro in una città che
“aveva sempre attinto la sua vita e il suo spirito dai caffè, dalle taverne, dai ristoranti”
filosofi, scrittori e artisti discutevano sulle idee che avrebbero portato le rivoluzioni del domani. La piccola Marie-Clémentine dagli occhi blu, era stata iscritta al convento di Saint-Vincent-de Paul come allieva esterna, ma la bambina non amava studiare e faceva di tutto per saltare le lezioni. Marie-Clémentine subiva il fascino delle tortuose vie di Montmartre, che l’avrebbero vista tra le protagoniste di uno dei periodi più movimentati della storia dell’arte. La ragazzina, che “aveva nel cuore la ribellione”, a dieci anni aveva iniziato a lavorare, prima come apprendista sarta, poi come cameriera e in seguito come venditrice ambulante al mercato di Les Halles des Batignoles. Fin da piccola la bambina amava disegnare anche sui marciapiedi di Place de Vintimille. A sedici anni la ragazza, dagli occhi luminosi, dalla carnagione d’avorio e dal carattere estroverso, era diventata una modella contesa e richiesta dai pittori del momento. Nel 1883 la giovane diventata madre di un bimbo, che da grande sarebbe diventato il celebre pittore Maurice Utrillo, ambiva a far parte di quel mondo artistico dal quale cercava di carpire ogni segreto per poi riportarlo nei suoi lavori dalla pennellata forte, ardita e decisa. Suzanne sarebbe diventata modella di Renoir, il quale l’avrebbe dipinta nell’incantevole “Il ballo a Bougival” (1883), dove la ragazza sensuale e deliziosa balla con il pittore Paul Lothe, rendendola immortale.
Con estro felice, lo scrittore John Storm dipinge un ritratto esaustivo di una pittrice autodidatta dal talento spontaneo e intuitivo, la quale si muove nel variopinto palcoscenico di Montmartre, centro della vita artistica del mondo. Nel libro, in cui si respira arte, scorrono i nomi di pittori che fecero grande il movimento artistico definito “Impressionismo” quali, Edgar Degas, Pierre- Auguste Renoir, Claude Monet, Edouard Manet e Toulouse-Lautrec che cambiò il nome di Marie-Clémentine in Suzanne. Storm ricostruisce mirabilmente l’atmosfera dell’epoca sulla collina di Montmartre che ospitava artisti, scultori, scrittori e musicisti. Le foto che appaiono nel volume ritraggono l’appassionata Suzanne dalla giovinezza all’età avanzata e nel suo sguardo intenso il lettore potrà cogliere tutta la sua brama di vivere.
“Ho avuto grandi maestri, da cui ho preso il meglio, ovvero i loro insegnamenti, i loro esempi. Ho trovato me stessa, ho creato me stessa, ho detto ciò che avevo da dire”
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