Nelle mani del destino di Lauren Brooke

Quando in libreria ho visto un libro con in copertina un cavallo e una ragazza, non mi è sembrato vero di avere la possibilità di poter leggere un libro che trattava il mio argomento preferito... l’equitazione.
Anche se l’età di lettura consigliata è circa 10 anni, non mi sono pentita: credo che sia uno dei libri migliori che io abbia mai letto.
In una settimana scarsa ho divorato l’intera serie di Heartland, andando di corsa in biblioteca ogni volta che finivo un libro per prendere il successivo e "Nelle mani del destino" (Einaudi Ragazzi, 2009) si è rivelato il mio preferito.

La storia di Melody e Alba mi ha subito catturato, obbligandomi a non smettere di leggere per nemmeno un secondo.
La prima cosa che mi ha attratto è stata ovviamente la trama, che racconta la storia di una ragazza, Amy, proprietaria di una scuderia, Heartland, che utilizza metodi naturali per la riabilitazioni di cavalli che hanno subito traumi. A seguito della morte della madre, Amy si trova a dover lavorare da sola: il nonno Jack, ormai anziano, non la può aiutare e la sorella Lou, da poco trasferita alla scuderia, vuole ricontattare il padre, scomparso molti anni prima.
Amy nutre però del risentimento verso il genitore, un vecchio campione di equitazione che, a seguito di una caduta che lo ha lasciato paralizzato, ha abbandonato le figlie e la madre.
Amy e la sorella Lou scioglieranno i contrasti per il bene di una giumenta e di una puledra in pericolo di vita: Melody e Alba...

Il romanzo mi è piaciuto moltissimo, non mi ha mai annoiata ed è riuscito a tenermi sempre incollata alle pagine: una bella conquista!
Il personaggio che ho maggiormente apprezzato è quello di Amy, soprattutto perchè piacerebbe moltissimo anche a me poter vivere in una scuderia meravigliosa come Heartland.
Il tono utilizzato da Lauren Brooke è fresco ed attivo, impedisce la sottile sensazione di noia che, purtroppo, molti romanzi provocano.
La scrittrice utilizza sempre descrizioni accurate e non lascia nulla senza un finale (i romanzi che lasciano una serie di punti di domanda come finale mi irritano).
Non mi resta che ringraziare molto Lauren Brooke per aver scritto un libro con... un finale così bello.