I mutamenti costanti della nostra contemporaneità sono quasi impercettibili, ma attraverso la linguistica possiamo indagarli. Niente come le parole evidenzia i cambiamenti profondi del mondo in cui viviamo: l’ingresso nel dizionario di nuovi termini o costrutti appena introdotti nella lingua corrente, i cosiddetti neologismi, è una spia attendibile delle trasformazioni sociali e culturali in atto.
Dunque, quali sono i neologismi 2023?
Sono in totale 400 le nuove parole registrate nella versione cartacea - e anche digitale, al passo coi tempi - del Devoto-Oli, il più celebre dizionario della lingua italiana.
Il volume cartaceo conta 2.560 pagine, con 75 mila voci, 250 mila definizioni e 45 mila locuzioni, mentre la versione digitale, proposta sul sito web e come applicazione per smartphone e tablet, offre 35 mila lemmi e 50 mila definizioni in più.
Quattrocento, come potete notare, è decisamente un bel numero, un numero significativo che testimonia la costante evoluzione della nostra lingua, sempre in movimento anche quando noi non ce ne accorgiamo, come le placche terrestri. I piccoli terremoti sismici della lingua attestano anche la nostra evoluzione umana.
Cosa possiamo dedurre da queste nuove parole introdotte nel Devoto-Oli? Verso quale direzione stiamo andando? Scopriamolo insieme.
Ecoansia, fat shaming, decumulo, ecco alcune parole che descrivono propriamente l’Italia del 2023 e il mondo che verrà.
Neologismi 2023: ecoansia, permacrisi, quiet quitting
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Tra le nuove parole 2023 troviamo ecoansia, permacrisi, quiet quitting, a ben vedere delle perfette definizioni del nostro tempo.
L’ecoansia è, secondo definizione, la preoccupazione, la paura o l’ansia cronica legata al destino ambientale del pianeta per via di gravi eventi climatici. Di recente abbiamo assistito impotenti a varie catastrofi ambientali: incendi ingovernabili, alluvioni, potenti grandinate, terremoti, ecco, ora avete una parola nuova di zecca per definire il vostro stato d’animo di fronte a questi eventi ecoansia.
La parola permacrisi, invece, indica uno stato di “crisi permanente” e viene utilizzata per indicare una crisi lunga o un periodo di estrema instabilità e incertezza, come quello che di recente abbiamo vissuto durante la pandemia di Covid-19 e quello che ora stiamo vivendo a causa della guerra in Ucraina.
Infine, il termine quiet quitting che indica una nuova attitude professionale, letteralmente significa "abbandono silenzioso" e si traduce nel recente fenomeno delle grandi dimissioni e, soprattutto, nel nuovo ruolo che il lavoro sta assumendo nella vita di ciascuno. Il cosiddetto “quiet quitting” si traduce nella scelta dei dipendenti di eseguire il minimo indispensabile nel rigoroso rispetto delle proprie mansioni e del proprio orario di lavoro. Niente più straordinari, dunque, e zero volontà di partecipare a nuovi progetti aziendali.
Questi neologismi, da soli, sono sufficienti a descrivere la società in cui viviamo: la contemporaneità è racchiusa in tre parole, purtroppo molto diverse da “sole, cuore, amore”, decisamente meno propositive e ridenti.
Neologismi 2023: entomofobia, smishing, fat shaming
Le nuove parole del Devoto-Oli esprimono anche nuovi disagi. Fa il suo ingresso il termine entomofobia, che descrive il sentimento di ansia e disagio provato da chi ha paura degli insetti. Una fobia classificata anche nel DSM V come una delle fobie specifiche, un vero e proprio disturbo d’ansia.
Sapete, invece, cos’è lo smishing? Si tratta di una nuova modalità di truffa - molto diffusa, sicuramente avete rischiato di finire nel tranello - che viene effettuata tramite SMS. Si tratta di messaggi falsi, apparentemente inviati da un destinatario sicuro, che inducono le malcapitate vittime a scaricare malware oppure a digitare il codice del proprio conto in banca e, ancora peggio, a inviare i propri dati personali che poi verranno utilizzati per fini illeciti.
Dai disagi mentali a quelli virtuali, sino ad arrivare quelli sociali. Diamo il benvenuto anche alla parola fat shaming che finalmente ci permette di riconoscere un grande difetto della nostra società: la grassofobia. Il fat shaming è una parola inglese che mette in luce la discriminazione subita dalle persone curvy o sovrappeso, che non hanno un corpo longilineo come viene privilegiato dal modello estetico corrente. Prendere atto della parola significa anche realizzare l’esistenza di una vera e propria forma di discriminazione, che spesso viene praticata nelle formule più sconcertanti. Ad esempio, avete mai pensato che la frase “oh, guarda come sei dimagrita”potrebbe non essere un complimento? Magari la persona a cui vi state rivolgendo è malata, oppure sta attraversando un periodo difficile: ecco, anche dire una frase del genere è fat shaming, teniamolo ben presente.
Neologismi 2023: underdog, ergastolo ostativo, decumulo
Passiamo ora ai termini che meglio descrivono la situazione economica e politica in cui viviamo. Abbiamo innanzitutto underdog, termine di recente utilizzato dalla premier Giorgia Meloni durante un intervento alla Camera; con questa parola inglese si intende indicare qualcuno (un atleta, un politico) che è dato per sfavorito dai pronostici ma che inaspettatamente vince. Giorgia Meloni si è definita a sorpresa un underdog, usando una parola che in America è associata al sogno americano ed è quindi considerata una rivoluzione in positivo. Ora fa il suo ingresso anche nella lingua italiana, chissà come verrà recepita.
Entra anche un termine molto usato nei discorsi di attualità: ergastolo ostativo, che designa una tipologia di pena a vita che non concede al condannato alcuna attenuante, né permessi, né benefici penitenziari e neanche la possibilità di svolgere lavori al di fuori del penitenziario. Insomma, una pena assoluta, senza sconto. L’ergastolo ostativo fu introdotto come conseguenza delle stragi di mafia, ma nel 2021 è stata interpellata a proposito la Corte Costituzionale in quanto la pena veniva considerata disumana e non rispondeva alla funzione “riabilitativa” richiesta dal carcere, ed è stato quindi avviato un processo di riforma. Secondo il governo Meloni la pena dell’ergastolo ottativo deve comunque essere applicata in caso di “necessità e urgenza”, in quanto risponde a una delle priorità dell’agenda di governo, ovvero la lotta alla mafia.
C’è una parola nuova anche per descrivere la nostra disastrata situazione economica, l’apice di una crisi che non sembra destinata a finire, almeno non a breve: decumulo, una parola utilizzata nel lessico finanziario per indicare il crollo degli investimenti, la decrescita, la diminuzione. Insomma, è il contrario di accumulo, ma indica anche la condizione oggi vissuta, purtroppo, da molte famiglie italiane negli ultimi dodici mesi, che non riescono più ad accumulare risparmi e spesso si ritrovano a dover ricorrere a debiti per far fronte alle spese.
Da ecoansia a decumulo, i neologismi 2023 del Devoto-Oli realizzano il ritratto di un mondo difficile, un’Italia che vive all’insegna della precarietà e dell’incertezza. Forse sono necessarie parole nuove anche per descrivere questa incertezza, tutta umana, che di anno in anno acquisisce sempre nuove sfumature.
Neologismi 2023: triggerare, che significa?
C’è anche una nota divertente: entra nel Devot-Oli anche una parola molto usata nel gergo giovanile della generazione Zeta, triggerare, che deriva dall’inglese “trigger”, letteralmente “grilletto” , fa riferimento all’innescare come premere un colpo di rivoltella, e significa quindi indurre una reazione forte, intensa, di rabbia o di disgusto. In generale “triggerare” fa riferimento all’atto di provocare - anche inconsciamente - nella mente del soggetto un ricordo che fa rivivere un trauma passato e dunque innesca una reazione imprevista, che può variare dalla rabbia all’attacco di panico.
Davvero non sapete cosa vuole dire triggerare? Allora, come dicono i giovani d’oggi, siete proprio dei boomer. Per fortuna c’è il nuovo Devoto-Oli che ci ricorda che la lingua italiana è un costante processo di apprendimento. Non si smette proprio mai di imparare qualcosa di nuovo.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Neologismi 2023: da ecoansia a decumulo, le nuove parole del Devoto-Oli
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