Nessuno muore in sogno di Katia Tenti

Katia Tenti torna in libreria con “Nessuno muore in sogno”, da considerarsi il seguito del precedente “Ovunque tu vada”. Vi ritroviamo, infatti, gli stessi personaggi: il pubblico ministero Jakob Dekas, la collega Emma Blaas, il maresciallo Barra, e una new entry, il capitano dei carabinieri Santo Malacarne, che

“aveva già avuto a che fare, se non con gli assassini seriali veri e propri, con dei soggetti il cui profilo psicologico in qualche modo vi si avvicinava. In Italia, era già sufficiente per renderlo uno fra i massimi esperti”.

Il caso è complesso: una ragazza viene trovata senza vita, riversa a pancia in giù sul divano, in un anonimo monolocale immerso nel bosco. È nuda, sul corpo presenta strane cicatrici, e la sua folta capigliatura corvina è stata tranciata di netto. Morta per soffocamento. Purtroppo poco tempo prima una stimata dentista del posto è stata uccisa con modalità analoghe.
Il capoluogo altoatesino è dunque infestato dall’orrida presenza di un serial killer? Se lo domanda il pubblico ministero Jakob Dekas, costretto ad interrompere le ferie, per occuparsi del caso. Inoltre l’ultima vittima era stata la sua amante, il che peggiora lo svolgimento delle indagini. La donna aveva una doppia vita, architetto di giorno ed escort di notte, lo aveva introdotto a partecipare a famose “cene sociali”, eventi piuttosto loschi e oscuri della cittadina, caratterizzati da

“un meccanismo in cui ciascun invitato deve a sua volta ricambiare l’invito”.

All’ombra delle Dolomiti si accentua il mistero. Luoghi in cui ancora si percepisce il profondo divario con gli italiani, considerati “stranieri” e, in quanto tali, disprezzabili. Forte è

“la storia di una terra in eterno conflitto etnico, che non può ridursi al punto di vista degli italiani, arrivati con il fascismo a colonizzare”.

Spesso:

“La ricerca di un equilibrio esistenziale specifico era diventata un’ossessione e un fallimento”.

Ne scaturisce una sorta di ecosistema formato da personaggi ambigui che molto hanno da nascondere, la condanna dei quali non è sempre scontata. Il male si annida tra persone insospettabili.

Un giallo dalle tinte fosche e orribili, che contiene storie di bambini riesumati e di arti deformati da fasciature troppo strette. Storie di donne e neonati morti. Storie di politici corrotti e poliziotti violenti. Un intreccio che pare un lungo, tetro e straziante incubo, difficile da districare. Lascia l’amaro in bocca.