Niente è come credi
- Autore: Helen Callaghan
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Corbaccio
- Anno di pubblicazione: 2018
Nessuno è chi dice di essere. Ecco un incipit che su due piedi non si riesce a mettere a fuoco, non sapendo se voglia risultare inquietante o semplicemente allusivo. Per stabilirlo, occorre leggere “Niente è come credi” (Corbaccio, ottobre 2018, 454 pagine, 19 euro), dell’inglese Helen Callaghan, scrittrice di racconti che vive con un criceto, circondata da libri, a Cambridge.
È al secondo romanzo, dopo “L’indizio” (Corbaccio, 2016), uno psico-thriller sviluppato con grazia, ma efficacia gialla, sia pure senza sussulti. Una lettura distesa, come questo nuovo titolo, del resto.
Per Sophie, la serata in un bar coi colleghi, che temeva noiosa, si sta invece sviluppando molto bene, quando arriva la chiamata di mamma Nina. A 27 anni, a metterla in difficoltà, oltre al pressing della genitrice, da quando ha lasciato il Suffolk per vivere da sola a Londra, è la tendenza a incappare solo in uomini sposati, senza venire a capo di niente. Nina è solitamente ansiosa, ma questa sera sembra ancora più fragile e la voce suona più flebile del solito. Le dice di andare subito da loro, perché lei e Jared hanno bisogno di parlarle. Strano, non ha detto papà, l’ha chiamato per nome. Non l’aveva mai fatto.
La mattina dopo, lasciando alle spalle un altro pretendente coniugatissimo, Sophie raggiunge casa dei suoi e il dramma comincia.
Trova la mamma appesa ad un albero, con un cavo elettrico. Il papà è a terra, con vistose macchie rosse addosso, ma respira. I giornali fanno presto a trarre le conclusioni: donna trovata morta, uomo in condizioni critiche a Pulverton. Si pensa a un omicidio suicidio.
Le ferite del padre sono provocate da un’arma da taglio. Ma chi ha colpito?
Ci sono delle forbici da cucina, con cui sono state inferte ferite profonde con violenza, quindi la madre ha tentato di uccidere Jared con rabbia inaudita e poi si è tolta la vita. È quello che sembra rivelare la scena dell’evento. Secondo la ricostruzione dell’ispettore Howarth, la donna ha aggredito il convivente e poi si è impiccata. Non sembra cercare nessun altro possibile colpevole e questo non torna per niente giusto, pensa Sophie. La mamma non era affatto un tipo violento e non si sarebbe tolta la vita per niente al mondo. Mai e poi mai avrebbe poi accettato il rischio che a ritrovare il suo cadavere potesse essere la figlia.
I detective fanno il loro dovere, elaborano ipotesi, ma non conoscendo a fondo il carattere dei suoi genitori, restano un passo indietro. Però, Rob Howarth le fa notare che né in casa né sulle vittime c’è il minimo segno dell’azione di un estraneo o di un qualche atto di forza o di costrizione. Con tatto, l’ispettore coi capelli corti biondi a spazzola le ricorda che la mamma era soggetta a sbalzi d’umore. Aggiunge una considerazione che la colpisce molto:
una cosa che si impara in polizia è che le persone riescono sempre a sorprenderci.
La ragazza prende a riflettere. Conosceva o quantomeno credeva di conoscere i suoi ed effettivamente potevano essere finiti preda dell’ansia, che andava a sommarsi alla tendenza all’introversione, in due persone di mentalità ristretta. Si erano trovati sotto attacco, nel loro piccolo mondo finito sotto sopra. Ma chi o cosa aveva causato questo sconvolgimento? In casa si erano verificati quattro furti negli ultimi sei mesi. Non l’avevano informata per non darle pensieri.
Sopraggiungono i genitori di Nina, i nonni, che Sophie non ha mai visto. Si comportano freddamente, le lasciano il biglietto di uno studio legale dicendole che ci sarebbe da parlare della casa, a tempo debito. Chi non parla e non sembra riprendersi è il padre, in ospedale.
Scopre anche che la mamma ha scritto la bozza di un romanzo, già proposto per la pubblicazione. È attraverso l’editore che può mettere a fuoco ulteriori dettagli: in lettura era stata inviata solo una parte del manoscritto, i “quaderni”. C’era il progetto di realizzare un memoir, ma cosa poteva esserci di tanto interessante in una vita normale?
Mr Clark al telefono è molto cortese e sensibile con lei, la tratta come se la conoscesse, ma si blocca quando la ragazza gli chiede altro sul contenuto dei due quaderni. Sostiene che potrebbero rivelare elementi troppo espliciti sul passato della madre e che questo gli crea molto imbarazzo.
In casa, Sophie dà la caccia agli scritti e oltre a un porto d’armi intestato a Nina e alla ricevuta dell’acquisto di un fucile, trova due quaderni che le sono dedicati. C’è scritto:
tutto è una menzogna, nessuno è come appare.
Comincia a leggere, a capire di non aver mai saputo molto e si accorge che qualcuno ha interesse a eliminarla e cancellare quel passato.
Niente è come credi
Amazon.it: 9,99 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Niente è come credi
Lascia il tuo commento