Friedrich Nietzsche definì la località montana di Sils Maria, in Alta Engadina, “il luogo in cui vorrei morire un giorno”. Purtroppo per lui la sorte decise diversamente: il filosofo tedesco si spense a Weimar, in Germania, il 25 agosto del 1900 a soli cinquantacinque anni. Il suo ricordo è tuttavia conservato nella Nietzsche Haus di Sils, in Engadina, dove era solito recarsi d’estate per ritemprare corpo e anima e trovare sollievo dalle continue, tormentose emicranie che lo affliggevano.
Una bella casa bianca, posta al limitare di un bosco, con terrazzini ornati di gerani rossi. All’ingresso oggi una lastra commemorativa rammenta che in questi luoghi tra le Alpi svizzere Friedrich Nietsche conobbe: “la pienezza dello spirito”.
Sils Maria, l’ultimo rifugio di Nietzsche
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A Sils Maria, “a 6500 piedi sul livello del mare e molto al di sopra delle cose umane”, Friedrich Nietzsche giunse a trentasette anni, nell’estate del 1879. Era in fuga da Basilea, che riteneva una città “opprimente e borghese”. La sua fragile salute da tempo lo spingeva a cercare località montane dall’aria pura o luoghi bagnati dal sole mediterraneo, come l’Italia o la Costa azzurra, per rigenerarsi.
Con la valle svizzera del Cantone dei Grigioni sarebbe stato amore a prima vista, tanto che vi sarebbe tornato altre sette volte prendendo in affitto sempre la stessa camera nella casa bianca al limitare del bosco che apparteneva alla famiglia Durisch.
In una lettera alla sorella Elisabeth, sin dal primo soggiorno nel giugno 1879, scriveva di essere “nel mio elemento” e di sentirsi “affine a questa natura”. A Sils Maria Nietzsche aveva trovato il proprio paradiso terrestre.
Trascorreva il suo tempo in solitudine facendo lunghe passeggiate di cinque o addirittura sette ore al giorno. Portava sempre con sé i suoi taccuini, per annotare aneddoti, pensieri o riflessioni in caso di ispirazione; e infatti presto l’ispirazione venne.
In questi luoghi il filosofo tedesco compose le sue opere più importanti; al tavolo di legno della sua stanza di Sils, arredata con uno stile spoglio e minimalista, iniziò a scrivere le prime righe della sua opera capolavoro, poiché proprio tra quelle montagne aveva incontrato Zarathustra.
Nei suoi scritti Nietzsche narra che, appoggiandosi a un imponente masso piramidale nei pressi del lago di Silvaplana, ebbe l’intuizione che sarebbe stata alla base della sua filosofia: la concezione dell’eterno ritorno, della realtà ciclica delle cose che vedeva nel tempo un’infinita ripetizione di episodi ed eventi. Chissà, forse quel sublime paesaggio alpino, le imponenti montagne riflesse nell’acqua cristallina, silenziosa e liscia come uno specchio, gli ispirarono la sua visione. Su quella particolare roccia ispiratrice Nietzsche posò una pietra detta “lapide di meditazione”.
Oggi la casa bianca circondata dal verde è diventata un museo dedicato al filosofo, dal nome emblematico Nietzsche Haus, all’interno del quale sono esposti i busti in marmo, i cimeli, le fotografie e soprattutto le opere custodite nella grande biblioteca.
Per chi volesse approfondire la passione di Nietzsche per l’Engadina, nel gennaio 2021 è uscito un libro dedicato ai viaggi del filosofo, si intitola Nietzsche on the road (Neri Pozza, 2021), l’autore è il filosofo e giornalista Paolo Pagani.
La Nietzsche Haus a Sils Maria
La Nietzsche Haus è diventata un museo che espone al pubblico la vita e l’opera del filosofo tedesco, seguendo un principio di ordine cronologico. La nuova esposizione, curata da Matthias Buschle e dal Prof. Wolfram Groddeck, presenta un design uniforme: il filo conduttore è il colore turchese chiaro della prima edizione di Così parlò Zarathustra che guida il visitatore, vetrina dopo vetrina, alla scoperta dell’opera di Nietzsche. Nel museo sono custoditi oggetti e cimeli di pregio, come le lettere o la prima edizione di numerose opere del filosofo e alcuni testi manoscritti originali corredati da una spiegazione in quattro lingue.
La biblioteca della Nietzsche Haus oggi conta più di 4500 volumi, alcuni appartenuti a Oscar Levy, il primo traduttore inglese di Nietzsche. Vi sono custodite opere in tedesco, inglese, francese, italiano, spagnolo e portoghese, rumeno, olandese, finlandese, svedese, russo, giapponese e persino in scrittura braille. Per la sua ricchezza tematica e linguistica rappresenta un fondo inestimabile per gli studiosi di Nietzsche.
La Nietzsche-Haus oggi fornisce anche la possibilità di soggiorno, sino a tre settimane, per ricercatori, studiosi e giornalisti interessati a ricerche in ambito storico, filosofico o artistico.
Ogni anno a Sils Maria, a fine settembre, ha luogo il Nietzsche-Kolloquium, il congresso annuale dedicato all’opera di Nietzsche e la casa è riservata agli studenti che intendono partecipare. Il tema conduttore degli incontri 2023 è “Come conviviamo con il nichilismo?”.
La Nietszche House è aperta dal 13 giugno al 22 ottobre 2023 e dal 16 dicembre 2023 al 20 aprile 2024. È possibile visitarla dal martedì alla domenica nel seguente orario: 15.00-18.00.
Nietzsche: Sils Maria e l’enigma della visione
Nell’appendice del libro La Gaia Scienza è contenuta la poesia che Friedrich Nietzsche dedicò a Sils Maria:
Qui me ne stavo e attendevo, nulla attendevo,
al di là del bene e del male, or della luce
godendo, or dell’ombra, tutto semplice gioco,
e mare e meriggio, tutto tempo senza meta.E d’improvviso, amica! Ecco che l’Uno divenne Due –
- e Zarathustra mi passò vicino…
Il testo ci fornisce una spiegazione illuminante del pensiero di Nietzsche, che proprio in questo luogo, lontano dallo spazio e dal tempo “molto lontano dalle cose umane”, sperimenta l’enigma della visione.
Sils Maria era il suo “focolaio di ispirazione”, così Nietzsche definì il suo ultimo rifugio dell’anima in una lettera all’amico Carl von Gersdorff, oggi custodita all’interno del museo.
Avrebbe voluto rimanere a Sils Maria per sempre, in mezzo ai laghi e alle foreste. Scriveva che avrebbe voluto essere abbastanza ricco per potersi costruire quella che definiva una specie di “cuccia ideale”, una modesta casetta di legno di due stanze affacciata sul lago di Sils.
Certo non poteva immaginare che un giorno quel suo desiderio sarebbe stato in qualche modo esaudito e che la sua memoria avrebbe continuato a vivere in questi luoghi alpini, cristallizzati in un’immobilità ideale, come in un eterno ritorno.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Nietzsche Haus”: in Engadina l’ultimo rifugio di Friedrich Nietzsche
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