Nina per caso
- Autore: Michèle Lesbre
- Casa editrice: Sellerio
- Anno di pubblicazione: 2010
- Titolo originale Nina par hasard
- Sellerio editore Palermo La memoria 2010
- Traduzione di Roberta Ferrara
E dell’anima ferita si spandeva il silenzio.
Gaston Chaissac
(Titolo di un dipinto di tela, 1946)
Nina per caso di Michèle Lesbre è il ritratto dell’eroina della voce narrante Nina, apprendista parrucchiera da soli due mesi, fanciulla diciottenne alle prese con i turbamenti della sua età: contraddizioni e illusioni sono le tappe obbligate di passaggio dall’adolescenza alla giovinezza. Una ragazza in erba, ingenua e ricca di ideali che non collimano con la realtà spesso dura e arida, animata soprattutto da figuri avidi e rapaci, come il padrone e il caporeparto della fabbrica di merletti di una provincia francese dove lavora la madre Suzy (capelli rossi, occhi verdi, non molta alta, piuttosto sexy, forse un po’ ingrassata dopo l’ultima delusione d’amore) non ancora disillusa nonostante viva la sindrome dell’abbandono degli uomini che transitano la sua vita dopo aver lasciato il marito con cui viveva a Parigi. Le compagne operaie di Suzy sono donne fiere e battagliere che lottano come eroine ottocentesche per migliorare le proprie condizioni di lavoro. Arnold, l’amico degli uccelli, rappresenta il maschile in positivo, quello a cui si rivolge Nina e da cui si rifugia quando ha bisogno del suo aiuto, mentre il padre lontano appare un personaggio scolorito e sfocato nel ricordo (mi pare che fosse alto, con i capelli neri e ondulati, gli occhi chiari e ridenti, la voce profonda).
Come l’altra Nina, quella del Gabbiano di Cechov, la nostra protagonista (il racconto si dispiega in prima persona) sogna qualcosa di diverso, di lontano, qualcosa che possa dare un senso alla sua vita; un incontro fugace con uno sconosciuto che alloggia nell’hotel Splendid di fronte casa sua e che sta per imbarcarsi assume un significato arcano, ma quasi necessario, vitale. E’ come varcare l’oceano della sua vita e approdare in un paese sconosciuto, freddo, buio, come un gabbiano che risale il corso del fiume per scoprire qualcosa d diverso, ma rivelatore di una nuova consapevolezza e maturità. Tutto il fatto, come una rappresentazione teatrale, si svolge nell’arco di 3/4 giorni, dal venerdì al lunedì successivo e in questo breve lasso di tempo Nina diventerà donna, una donna con un segreto nascosto tra le pieghe del suo animo che, forse, condividerà con la madre e nonostante tutto davanti a sé il futuro si apre come un’immensa spiaggia dove il vento solleva la sabbia e spinge i gabbiani indolenti.
Tutta la storia è al femminile e focalizzata sul rapporto esclusivo e complice con la madre, che quasi vede come una da proteggere e amare con indulgenza, e sulla raffigurazione delle amiche operaie della madre vittime del sistema economico che le avvita in una spirale senza apparente via d’uscita sebbene in un’epoca ormai iper industrializzata e tecnologica dove ancora le rivendicazioni sociali si pagano anche al prezzo della vita. Ogni volta sorprende come uno scrittore riesca a mettere in forma le dinamiche psicologiche oltre che con gli strumenti tecnici del mestiere anche con le vibrazioni del sentimento che anima la parola letteraria.
Pubblicato da Sellerio nel 2010, Nina per caso è un bel libro profondo e sensibile.
Michèle Lesbre vive a Parigi. Ha esordito con alcuni gialli e nel 2005 ha pubblicato Una ragazza tutta sola. Con questa casa editrice ha pubblicato Il canapé rosso ( 2009), finalista al Premio Goncourt, che nel 2007 ha vinto il Premio Mac Orlan
Nina per caso
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