Nina. La poliziotta dilettante
- Autore: Carolina Invernizio
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2020
Nina. La poliziotta dilettante (Rina Edizioni 2020, collana “Libertarie: voci di scrittrici”, prefazione di Alessia Gazzola, postfazione di Silvio Raffo) è il romanzo di Carolina Invernizio (Voghera, 28 marzo 1851 – Cuneo, 27 novembre 1916), fra le più popolari autrici di romanzi d’appendice tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, pubblicato per la prima volta da Salani nel 1909.
Carolina Invernizio, autrice prolifica (pare che pubblicasse otto romanzi l’anno, dallo stile né perfetto né raffinato, ma dal forte impatto popolare), qui presenta Nina, operaia leale e laboriosa, impavida e prima detective del poliziesco italiano, di cui è antesignana. La sua figura appare ancora attuale, considerato che il mercato editoriale più di un secolo dopo pullula di detective donna dilettanti.
“Quando sono vicino a te, - disse - dimentico tutto il mondo”.
Torino, primi anni del XX Secolo. Il conte Carlo Sveglia e Nina Palma appartenevano a due ceti sociali diversi. Il primo, bello, aristocratico ed elegante, era nato da ricca e nobile famiglia e suo padre, morendo, gli aveva lasciato circa quarantamila lire di rendita. Per giunta la zia Eugenia, contessa Sveglia, sorella di suo padre, l’avrebbe lasciato erede di un paio di milioni. Eugenia era nubile e voleva molto bene a Carlo, la cui madre era morta dandolo alla luce. Nina, invece, era di famiglia operaia. Suo padre lavorava in un’officina di macchine e apparecchi elettrici; sua madre era maestra in una fabbrica di ricami a macchina.
Nonostante la differenza di classe Nina e Carlo si amavano e c’era la speranza che presto avrebbero potuto rendere ufficiale e nota la loro unione. Ma una notte di settembre il conte Sveglia era stato assassinato appena uscito dalla casa della giovane Nina. I primi sospetti della polizia erano ricaduti sulla ragazza e sull’amico Martino Vigna. Dopo un lungo interrogatorio e un mese di carcerazione i due erano stati rilasciati in fase istruttoria per mancanza di prove. Finalmente libera, Nina aveva deciso di cercare da sola l’assassino del fidanzato mettendo in atto un piano ingegnoso.
Invernizio, madre del giallo all’italiana e del romanzo d’appendice, autrice dei primi veri romanzi di largo consumo, attraverso un’avvincente detective story ridefinisce i tradizionali ruoli del genere facendo emergere in modo innovativo la protagonista femminile. Nina, prima detective del poliziesco italiano, è una donna intraprendente e determinata alla quale è affidato lo scioglimento del giallo che la vede sospettata dell’assassinio del fidanzato. Nina riemerge fortificata dalle avversità e soprattutto determinata a farsi giustizia da sé, in un tipo di trama che nei primi del Novecento era del tutto inedito. Ecco perché possiamo definire l’autrice, adorata dalle lettrici dell’epoca, un’autentica innovatrice di uno schema letterario (la figura dell’investigatrice, della “self-made detective”) che ha fatto la fortuna di molte scrittrici contemporanee.
Da sottolineare che la casa editrice romana Rina ha come obiettivo quello di recuperare scrittrici ingiustamente relegate nell’oblio, riportando alla luce la loro opera e la loro voce coraggiosa, come è il caso di Carolina Invernizio con Nina. La poliziotta dilettante, romanzo assolutamente imperdibile.
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