Noi che abbiamo l’animo libero. Quando Amleto incontra Cleopatra
- Autore: Giulio Giorello
- Genere: Filosofia e Sociologia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Longanesi
- Anno di pubblicazione: 2014
Un libro che vuol essere un omaggio alle opere di William Shakespeare, un’idea nata dall’incontro tra due amici, un biologo genetista e un filosofo della scienza, che discutendo del loro amore per il drammaturgo inglese, decidono poi di porre su carta e di raccogliere le loro riflessioni più ricorrenti. William Shakespeare, araldo della modernità, con le sue opere segnò il passaggio dall’età medioevale all’età moderna, abbandonò la cultura aristotelica per abbracciare le ombre lunghe di Niccolò Machiavelli e di Giordano Bruno.
Tra i vari e differenti protagonisti delle opere shakespeariane Edoardo Boncinelli e Giulio Giorello hanno voluto evidenziarne due, poiché per la loro vita e la loro storia, incarnano più degli altri l’eroico furore (la concezione dell’amore platonico e l’etica di Giordano Bruno): la bella e coraggiosa Cleopatra, regina d’Egitto che ammalia Antonio, e Amleto, principe di Danimarca.
Shakespeare abolì le tre unità aristoteliche dalle proprie opere teatrali per abbracciare le tesi naturalistiche di Giordano Bruno, divenendo un profondo conoscitore ed estimatore del filosofo. Inoltre, sottolineano gli autori, la loro scelta ricade sui due personaggi tragici perché l’amore smisurato di Cleopatra è speculare e corrispondente alla pazzia del principe Amleto; personaggi distanti nei secoli ma uniti dal legame delle loro fragilità. Nelle sue tragedie ha saputo indagare nella mente e nell’animo umano, raccontandone poeticamente l’amore, il delirio e la pazzia. Entrambi i protagonisti, Amleto e Cleopatra, infatti, manifestano una passione senza limiti, che mostrerà e metterà a nudo il loro animo libero. Infatti Noi che abbiamo l’animo libero è la frase che recita Amleto, ed è stata scelta e voluta come titolo del libro.
“L’idea di partenza era che la figura del principe di Danimarca, più di ogni latra nella drammaturgia shakespeariana, rappresentasse e riassumesse le mille facce dei personaggi maschili di un teatro la cui infinita varietà non manca di stupire e affascinare. Ma ci voleva una figura femminile che potesse degnamente figurare a fianco di un personaggio come Amleto. Alla fine, Cleopatra ci è parsa una protagonista femminile che poteva rappresentare in modo luminoso quella tensione verso l’infinito e quella insofferenza per ogni misura che agita anche il pallido Amleto.“
Le storie dei due protagonisti shakespeariani rappresentano al meglio un’esperienza di libertà e divengono insieme un’opera di creazione e di distruzione, che a distanza di secoli non finisce mai di stupire il lettore per i molteplici argomenti narrati: politica, guerra, corruzione, potere e passione. E saranno, difatti, le figure di riferimento per un intenso dialogo tra i due amici autori, che in modo del tutto naturale in un reciproco scambio di intesa intellettuale ed analizzando i temi etici, filosofici, letterari cari al drammaturgo inglese, mettono in risalto i richiami alla nostra attualità. Vere e proprie parabole, le definiranno. Dalla gloria della vittoria all’umiliazione della sconfitta, per i due drammatici personaggi varrà la scoperta, in fin della storia, che l’infinito è poi il potere della morte. Tutto si riduce a niente, esclamerà Cleopatra davanti al cadavere di Marco Antonio, e Il resto è silenzio dirà Amleto.
“... Amleto, personaggio del quale si riflette tutta la nostra condizione umana. È un uomo tra gli uomini, con la sua coerenza interna, ma anche con le sue debolezze e con un’incredibile purezza del sentire. La vita lo mette davanti a numerose prove, e lui si barcamena come può, fragile vascello in mezzo ai flutti: ma la vita è più grande di lui, e il principe di Danimarca se ne rende perfettamente conto.”
Noi che abbiamo l’animo libero. Quando Amleto incontra Cleopatra (Longanesi, 2014) è un saggio interessante e molto piacevole per chi volesse approfondire i temi della condizione umana con gli struggenti versi delle pagine più belle delle tragedie di William Shakespeare.
Giulio Giorello è ordinario di Filosofia della scienza all’Università degli Studi di Milano e collabora con il Corriere della Sera. Tra i suoi numerosi saggi, ricordiamo La filosofia di Topolino.
Edoardo Boncinelli è professore di Biologia e Genetica presso l’Università San Raffaele di Milano. Collabora a Le Scienze e al Corriere della Sera. Ha pubblicato tra gli altri saggi Come nascono le idee e Mi ritorni in mente.
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