Noi due di Maria Pia Basso

“La vita è un sogno e non bisogna chiudere gli occhi per rendersene conto, ripetei la frase fino ad impararla a memoria, certa che sarebbe potuta diventare la chiave di volta, così come, credetti dovesse essere stata per la sconosciuta autrice che era riuscita a tenermi inchiodata ad uno schermo come non mi accadeva, ormai, da tanto tempo.”

Noi due di Maria Pia Basso (La Zisa, 2014) è un racconto psicologico di un viaggio nella propria coscienza da parte di una giornalista che, trovatasi a un bivio nella vita, scopre per caso una lunga mail sul suo computer, la prima di una serie. La misteriosa autrice si firma solo con le iniziali, che compongono il suo nome, e porterà la protagonista in un percorso introspettivo dal quale emergerà un nuovo Io.

Ego e Alter Ego diventano le due facce di una stessa medaglia, inscindibili l’una dall’altra, un’unica anima, un’unica voce, proiettate insieme a superare le difficoltà della vita, i dolori che ti cambiano, e riscoprire il senso profondo della vita, dono ricevuto e del cui valore spesso ci dimentichiamo. La giornalista vorrebbe tanto conoscere la sua misteriosa amica, che non giudica mai, vorrebbe farla entrare nella sua vita, farle conoscere i suoi tre figli, prova a immaginarla, a volte riscontrando i molti punti che le accomunavano, a volte scorgendone le tante differenze. Solo alla fine del racconto scopriremo insieme alla stessa protagonista chi è questa donna “virtuale”, colei che è riuscita a far guardare allo specchio un corpo che all’inizio del percorso non si riconosceva e adesso alla fine si ritrova.

Maria Pia Basso ha scelto di scrivere il suo primo romanzo in forma di diario, un racconto di un anno scandito da un’esistenza intrisa di gioie, i momenti trascorsi con i suoi figli, narrati con immenso amore e semplicità, ma piena anche di inevitabili cadute, da cui però bisogna trovare lo spunto di rinascere, fortificarsi ed evolversi.

Un romanzo intenso pieno d’amore verso la vita, la natura, i bambini che ci insegna che la nostra esistenza dovrebbe essere “ogni attimo, ogni giorno, un “prima volta”, ed invece di assuefarci all’abitudine "dovremmo trovare continuamente spunti e stimoli che ci permettono di far vibrare le corde di un cuore che batte a rilento. Cominciamo con lo scrollarci di dosso l’abitudine, generatrice di noia e di sbadigli, e rimettiamoci a correre in questo sterminato campo che è la vita, andandole incontro con fiducia e gratitudine.”

Maria Pia Basso ha una laurea in giurisprudenza e la passione per la psicologia, riscoperta in questi ultimi anni grazie ad un percorso interiore volto alla conoscenza di se stessa. Il libro, dedicato alle sue due figlie e frutto del suo “percorso interiore”, è stato definito da Maria Cristina Torrisi, che ne ha curato l’attenta prefazione, “un inno alla vita”, in cui l’autrice esplora se stessa e la propria coscienza, attraverso le esperienze di due donne allo specchio. Chi sono? La prima ha una identità definita e la seconda è, invece, “un’anonima coscienza”.