Noi e la morte di Stella
- Autore: Marlen Haushofer
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: L’orma editore
- Anno di pubblicazione: 2024
Marlen Haushofer (1920-1970) è una scrittrice austriaca i cui libri hanno avuto un grande successo solo dopo la sua morte. Riscoperta negli anni Ottanta, strappata all’oblio e riportata al successo e accostata a Ingeborg Bachmann; entrambe tradotte in molte lingue e riconosciute come autrici che hanno dato voce all’emancipazione femminile in anni non facili.
Nacque a Vienna in una famiglia modesta, frequentò il collegio delle Orsoline e si iscrisse nel 1940 alla facoltà di Lettere non riuscendo a terminare gli studi. Sposò un medico e la sua vita da casalinga la intervallava dedicandosi alla scrittura dei suoi romanzi, di mattina presto sul tavolo della cucina, quando in casa c’era silenzio e tutti dormivano. La Haushofer in questo suo romanzo Noi e la morte di Stella, che vinse nel 1963 il premio Arthur Schnitzler, descrive la condizione femminile della metà del Ventesimo secolo nell’ambiente borghese austero e patriarcale dell’Austria di inizio Novecento. L’impossibilità dell’indipendenza economica di una donna, lo svantaggio nel vivere all’ombra di un matrimonio, la libertà e la felicità individuale saranno temi a lei molto cari.
Pubblicato dalla casa editrice L’Orma Editore, con la traduzione di Eusebio Trabucchi, studioso e curatore editoriale, è da luglio in tutte le librerie. La giovane Stella era stata uccisa investita da un camion, con indosso vestiti con i colori che più amava. Anna, la voce narrante, racconterà di lei, del suo arrivo in casa, della giovane ragazza timida appena uscita dal collegio delle suore, della madre che non esitò a lasciarla fin da bambina per andare in giro con il suo amante.
Vorrà scrivere di Stella, prima di iniziare a dimenticarla, del modo come loro l’avevano uccisa, del loro crimine, per riprendere a vivere la loro esistenza tranquilla.
Perché è questo che davvero desidero: riuscire a vivere in pace, senza paura e senza ricordi.
Anna guardava fuori dalla finestra il suo amato giardino che non curava mai, ma che osservava nel cambio delle stagioni, come osservava la quotidianità della sua famiglia, dei suoi figli e di Richard. L’inquietudine e quella sua impossibilità di uscire da casa, avevano costruito la sua prigione.
Ci si dovrebbe abituare a distogliere lo sguardo dalle persone e dalle cose, non si dovrebbero mai lasciar trasparire dagli occhi i propri pensieri, perché anche i nostri pensieri uccidono.
Wolfgang, il figlio adolescente, era il suo orgoglio e la sua gioia; l’unico suo amore. E la piccola Annette, nelle fattezze uguale al padre, la riproduzione in miniatura. “L’abitudine può essere la forza principale della propria vita?” si chiedeva Anna nel raccontare la tragedia o era una scusa, il suo vero pensiero, per non riflettere sulle sofferenze proprie e non solo?
Richard era un avvocato di successo, un uomo molto amato dalle donne, suoi unici obiettivi oltre il denaro. Un uomo il cui corpo, come gli riconosceva, sapeva dare piacere ed esigere piacere. Quando arrivò Stella nella loro casa per essere ospitata per alcuni mesi, era una ragazza impacciata, vestita male, e la guardava come solo lui sapeva: era bella ma priva di fascino e di eleganza. Era stata accolta in casa senza alcuna gioia da una coppia di mezza età; un peso, un ostacolo di cui si sarebbero sbarazzati. Stella sedeva innocente alla loro tavola e sembrava attendere “il proprio destino”. Le attenzioni la trasformarono, prese a sbocciare e Richard ne era visibilmente entusiasta:
Avrebbe attratto il mondo intero.
Anna non era mai stata capace di reagire; la sua vita era senza una via d’uscita da molto tempo.
La consapevolezza di ciò che non avrebbe dovuto conoscere era la quotidianità.
Nessuno sorveglia la morale più severamente di chi infrange la legge in segreto.
Era certa che Richard non si sarebbe mai separato da lei, e come tutte le persone lui viveva la più totale anarchia in segreto.
Un tempo credeva nell’amore ma la vita coniugale l’aveva resa corrotta e irrecuperabile. La morte di Stella le aveva dato sollievo e poteva tornare alla sua vecchia vita con Wolfgang e le loro letture, il giardino, e il perfetto ordine quotidiano.
“ Eppure l’orrore e la consapevolezza di una verità che non si dovrebbe conoscere sono incasellate nell’ordine della vita quotidiana. Sì, mi aggrappo a questo ordine, ai pasti regolari, alle faccende che si ripetono ogni giorno, alle visite e alle passeggiate. Amo quest’ordine che mi rende possibile vivere”.
Una confessione senza assoluzione di una moglie remissiva, devota e indifferente, ferita e complice, sicura che nelle famiglie non poteva esserci felicità, vittima dei continui tradimenti, che non volgeva mai un pensiero al futuro. Un racconto dettagliato e lucido dell’orrore che dominava la sua vita, che le si era insinuato dentro, di cui era imbevuta e che l’accompagnava nella sua quotidianità.
Un romanzo nel quale l’autrice, descrive magistralmente e si sofferma sulla solitudine, sull’isolamento, sulla prigionia dell’animo e fisica di una donna.
Noi e la morte di Stella
Amazon.it: 14,25 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Noi e la morte di Stella
Lascia il tuo commento