Noi, voci Invisibili di Elisa Schininà

Ed ecco che la potenza di una testimonianza diretta, capace di abbattere muri e diffondersi tra carta e parole, accorcia le distanze e diventa essenziale per sensibilizzare su un tema di cui si conosce ancora troppo poco.
Noi, voci Invisibili (LeChateau, 2022) di Elisa Schininà racconta la vita di una giovane donna, brillante e capace, decisa e vitale, che si trova a fare i conti con il disturbo che nel 2021 la porterà a togliersi la vita.
Appassionata di fotografia e moda, assetata di tramonti e musica, l’autoanalisi che Elisa fa di sé ci trasporta nel suo mondo e nella sua quotidianità. È una storia vicina, reale e raccontata con la lucidità e la tangibilità di un diario di viaggio: dagli anni degli studi a quelli dei viaggi in Europa, dai primi amori al lavoro, dalla diagnosi al ritorno a casa.
Un racconto difficile, che mette a nudo una realtà che è utile ed essenziale scoprire e capire: non solo quella dei “pazienti”, ma anche delle famiglie e dei cari che li circondano.

La postfazione, scritta dalla mamma dell’autrice, Antonia Bassignana, mette in luce quello che è il cuore pulsante della testimonianza, che trapela dalle parole di questo diario:

“Elisa voleva vivere”.

Non sempre questa volontà è sufficiente, nello scontro contro il Buio che il disturbo mentale porta con sé.
La necessità di Noi, voci Invisibili, oggi più che mai è chiara: se il tema del disturbo mentale (spesso narrato come un’univoca realtà, anziché come il complesso insieme di sfaccettature che lo compongono) sembra che venga, poco alla volta, sdoganato, la traduzione concreta di questa sensibilizzazione soffre ancora di moltissime mancanze: nelle famiglie, nei giovani, nelle istituzioni.