Non aprite quella morta
- Autore: Joe R. Lansdale
- Genere: Raccolte di racconti
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2022
Come scrittore, Joe R. Lansdale è conosciuto nel mondo per una varietà di generi affrontati e, principalmente, per un approccio alle storie che ha poco a che fare con l’horror.
Negli ultimi tempi, però, come lui stesso ha ammesso nell’introduzione della nuova raccolta dal titolo Non aprite quella morta (Einaudi, 2022, traduzione di Luca Briasco), gli “è venuto il tarlo di scrivere racconti più tradizionali”.
In quest’ottica i racconti di Dana Roberts sono tra quelli più tradizionali in assoluto.
A differenza degli altri investigatori con cui Lansdale è cresciuto, il suo è una donna che si considera investigatrice del “sopranormale”: Dana Roberts non è una sensitiva o una cacciatrice di fantasmi; non le piace parlare di “soprannaturale”, ma di una realtà sconosciuta, una sorta di intreccio tra diverse dimensioni che deve essere ancora studiato, e che se fosse davvero compreso dovrebbe essere catalogato come scienza.
In questi racconti, la situazione da tipico “club riservato ai gentiluomini” viene ribaltata, inserendo una donna come protagonista: un personaggio forte, deciso — tanto da fare del terrore il suo business — e, nello stesso tempo, onesto, così onesto da ammettere il dolore e la paura provati nell’affrontare esseri misteriosi, demoni, ombre, creature interdimensionali.
Dana riesce a mantenere la calma, a scoprire i punti deboli dei suoi pericolosi avversari, usando, insieme ai suoi due aiutanti, Nora e Gary, qualsiasi mezzo a sua disposizione per annientarli: non solo strumenti tecnologici e moderni, ma anche acqua santa, candele fatte con grasso umano, polveri benedette, versi rituali, preghiere, maledizioni e benedizioni, sale, terriccio del cimitero, cerchi protettivi, antichi simboli, il cui potere è dovuto alla “fede” delle persone che li hanno creati e usati prima di lei. Dana utilizza qualsiasi oggetto le capiti fra le mani, persino una lattina di Coca Cola, ne Il caso del Faro Infestato, risolto in modo metodico e intelligente e, nello stesso tempo, istintivo.
Nei primi racconti, Dana viene presentata da un narratore piuttosto scettico, che diventa via via suo sostenitore, ma anche superfluo. Invece, creata dalla figlia dello stesso Lansdale, Kasey — celebre cantautrice country e autrice di numerosi racconti, romanzi e sceneggiature — ha fatto la sua prima apparizione in Amore cieco, Jana, diventando per Dana una sorta di partner simile a Watson e, proprio come lui, non è affatto priva di talenti. La sua presenza permette una migliore comprensione dei personaggi come dei casi successivi.
Ogni avventura implica una presenza inquietante, orribile, con delle peculiarità descritte dall’autore facendo largo uso di immagini, situazioni e ambientazioni molto diverse fra loro, che creano e alimentano la suspense.
Nella sua introduzione, Kasey Lansdale spiega che fin da ragazzina ha letto qualsiasi storia strana o misteriosa — dalla serie Piccoli brividi alle storie con Nancy Drew — soprattutto quelle che avevano un investigatore donna.
Da qui a scrivere un racconto con il padre — i due sono simili nella scrittura, nel ritmo e nella voce — e mettere insieme i personaggi di Dana e Jana, che invece è molto simile alla sua autrice, il passo stato breve. Ciò ha cambiato le storie stesse che, pur rimanendo spaventose, hanno risvolti divertenti.
L’auspicio di Kasey è di poter ancora vedere Jana e Dana insieme, perché oltre a essere complementari, ciò vorrebbe dire, per lei, avere l’opportunità di scrivere con il padre e rendere ciò che fanno insieme un ricordo“ tangibile ed eterno”, espressione del cuore del clan Lansdale.
Non aprite quella morta
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