Non lasciarmi mai di Harold Robbins

Una semplice richiesta che potere può avere? Questa domanda ce la pongono le pagine di Non lasciarmi mai, romanzo del prolifico Harold Robbins pubblicato in Italia da Sonzogno nel 1981.

New York, diversi decenni fa. Se guardiamo il mondo com’è oggi sembreranno passate ere geologiche, eppure non tanto tempo fa si viveva così, come è descritto in queste concitate pagine. Gli affari muovono il mondo e i soldi, puliti o sporchi che siano, cambiano le vite. In meglio o in peggio, questo dipende da quale parte della barricata vi trovate. I soldi sono il potere, le buone intenzioni non valgono nulla. Chi vince prende tutto, il secondo classificato vale meno di zero.

Tra queste pagine leggeremo di Bard e della sua scalata al successo. Un successo inebriante, perché lassù l’aria è più rarefatta, più frizzante. Certo, ma anche infinitamente più pericolosa. Può sempre fermarsi, se vuole. Ma lo vuole? Noi lo vorremmo? Lo faremmo? O punteremmo tutto per quell’agognato traguardo che promette tutto e che poi non dà mai niente? Ricompense materiali a parte, ovvio.
Ma se cerchiamo quelle, allora siamo nel posto giusto. Attenti però a non esserlo nel momento sbagliato.

Harold Robbins ci narra un’epopea affascinante e misteriosa e lo fa con la classe che contraddistingue ogni sua opera. Autore ammirato e amato in tutto il mondo, milioni di copie vendute per altrettanti cuori che hanno continuato a battere (o a fermarsi un istante) mentre leggevano le sue storie. Destinate a un pubblico maturo, eterogeneo, a chi cerca uno scenario affascinante nel quale immergersi, uno scenario popolato da persone che agiranno davanti al nostro sguardo senza paura, senza censura. E noi lì, spettatori affamati per la voglia di conoscere cosa succederà nella fatidica ultima pagina.
Un libro vecchio di decenni che, come il buon vino, è magnificamente invecchiato. E, come il buon vino, è da sorseggiare avidamente. E lentamente. Non sarà facile perché il ritmo di questa storia è davvero incalzante, ma vi assicuro che ne varrà la pena. E questo per tutte le storie di Harold.