Non c’è più la Sicilia di una volta
- Autore: Gaetano Savatteri
- Genere: Letteratura di viaggio
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Laterza
- Anno di pubblicazione: 2017
“Non ne posso più della Sicilia. Non quella reale, che ancora mi piace percorrerla con la stessa frenesia che affettava Vincenzo Consoli ad ogni suo ritorno. Non ne posso più della Sicilia immaginaria, costruita e ricostruita dai libri, dai film, dai quadri, dalle fotografie in bianco e nero. La memoria è tutto diche chi è più saggio di me. È vero, la memoria è tutto ma non si può vivere di memoria. Solo di memoria”.
Gli stereotipi sulla Sicilia sono tanti: i vinti di Acitrezza; la maschera di uno, nessuno e centomila; i gattopardi che vogliono cambiare tutto per non cambiare nulla; la metafora della linea della palma e del caffè ristretto che sale di cinquecento metri all’anno verso il Nord; la bella sedotta e poi abbandonata; il bell’Antonio, assai ambito dalle ragazze ma di fatto impotente; il Godfather con il suo accento riconoscibile; insomma chi più ne ha più ne aggiunga.
Ma la Sicilia oggi, nel 2017, è davvero ancora così? Se lo domanda e dà una risposta esaudiente il giornalista, scrittore, Gaetano Savatteri, nel suo “Non c’è più la Sicilia di una volta” (Laterza, 2017). L’autore che conosce molto bene la sua terra, grazie anche alle sue tante inchieste portate avanti in questi ultimi anni, dichiara:
“Non ne posso più di Verga, di Pirandello, di Tomasi di Lampedusa, di Sciascia e di Guttuso”.
Chiara la provocazione di Savatteri che conosciamo e ammiriamo. La Sicilia, infatti, non può e non merita di essere etichettata con aforismi famosi, magari anche veri, ma non certo assoluti. Gaetano Savatteri così fa conoscere ai più anche un’altra Sicilia, quella di Melissa P. e di Andrea Camilleri, quella del buon vino e del buon cibo, quella più libera e disinvolta dei gay, dei giovani di oggi, delle donne imprenditrici e dei tanti stranieri che ci vivono.
L’immagine della Sicilia è legata troppo spesso al passato, agli scrittori e ai registi che l’hanno raccontata nelle sue contraddizioni, incongruenze, grandezze storiche e artistiche ma troppo spesso solo attraverso luoghi comuni e tipi stereotipati come il mafioso, le donne in nero, il presuntuoso o l’orgoglioso.
“Gaetano Savatteri in questo suo ultimo libro ci restituisce un volto inedito e sorprendente dell’isola. Accanto alle rovine greche scopriremo i parchi di arte contemporanea più estesi d’Europa. All’immagine di Corleone si affiancherà quella di una Sicilia urbana e metropolitana. Invece della patria del machismo conosceremo il luogo in cui è nata la prima grande associazione in difesa dei diritti degli omosessuali. Al posto delle baronesse troveremo una generazione di donne manager e imprenditrici. E ancora, incontreremo un panorama letterario, musicale, teatrale tra i più vivaci di oggi. Con buona pace del ‘Gattopardo’, non è vero che in Sicilia tutto cambia perché tutto rimanga com’è: sull’isola, negli ultimi anni, quasi tutto è cambiato”.
“Non c’è più la Sicilia di una volta” è ironico, divertente, interessante poiché mostra il volto attuale della Sicilia. Gaetano Savatteri magistralmente riesce ad abbattere tutti le consuetudini, le banalità, le convenzioni costruite negli anni e mostrarci una Sicilia più vera e moderna.
Non c'è più la Sicilia di una volta
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